Si è appena svolta qualche sera fa, un interessante conferenza sulla vita di Paolo VI in vista della santificazione che c’è stata domenica 14 ottobre in piazza San Pietro.
La conferenza è stata presentata dal Vescovo di Tivoli, Mons. Mauro Parmeggiani, e tenuta a braccio da Mons. Rino Fisichella, il quale ha raccontato la vita, il carisma e i ricordi di Paolo VI, il Papa del suo sacerdozio – come ha spiegato più volte Mons. Fisichella.
Il primo incontro tra Fisichella e Paolo VI
Rino Fisichella ha conosciuto per la prima volta Paolo VI nel 1974 in occasione del Sinodo dei Vescovi sull’Evangelizzazione.
La dio-incidenza ha voluto che in quel periodo Rino Fisichella stava per diventare diacono e nel suo seminario, arrivò la richiesta nella quale si richiedeva un giovane che potesse fare da segretario al Sinodo dei Vescovi e così venne scelto proprio Fisichella che per un mese potè stare a contatto con Paolo VI e con il Rettore Giuseppe Lazzati.
Da diacono a sacerdote, l’augurio di Paolo VI
Mons. Fisichella divenne finalmente diacono e fu mandato a suo grande stupore, a fare servizio durante la messa presieduta dal Papa Paolo VI nella Basilica di San Pietro.
Era il 13 marzo 1976 quando il diacono Fisichella divenne sacerdote e qualche giorno prima (il Papa era già sofferente fisicamente) trovandosi insieme ad altri e al futuro sacerdote, gli fu comunicato che a breve quel giovane diacono sarebbe diventato sacerdote. Questi furono gli auguri di Paolo VI per Rino Fisichella: “Sii il profumo della Chiesa”.
Chi era Paolo VI
Mons. Fisichella descrive Paolo VI come un uomo che ha amato profondamente la chiesa, ha dato la sua vita per la chiesa e questo sin dall’inizio del suo percorso quando ancora era il semplice Giovanni Battista Montini.
Quando Montini divenne Don Giovanni Battista Montini, cominciò a dedicarsi a Roma, ai giovani e alla pastorale. E’ proprio nella capitale che tra quei giovani che seguiva, conobbe coloro che col tempo, divennero personaggi esponenti della Politica come Giulio Andreotti e il povero Aldo Moro.
Paolo VI e i giovani
Montini era molto legato ai giovani e alla pastorale, tantè che quando per obbedienza gli venne chiesto di dover lasciare “Le fuci” cioè i giovani, lui lo fece con grande sofferenza ma senza esitare perchè l’obbedienza sarebbe stata alla base di tutto.
Montini venne successivamente mandato a Milano come arcivescovo e divenne l’arcivescovo dell’evangelizzazione .
I viaggi apostolici
I primi viaggi apostolici dei Pontefici nacquero proprio con Paolo VI, andò in India, in Colombia e nelle Filippine dove addirittura venne ferito.
In merito a questo episodio, durante un udienza generale, Paolo VI affacciandosi dalla finestra disse “Ho perdonato ed ho dimenticato”.
Rita Sberna