Oggi è l’ultima #domenica dell’#anno #liturgico che si conclude con la festa di #Cristo #Re, ed il Papa all’angelus, ha paralto della regalità di Cristo spiegando che Gesù “dopo aver vissuto l’esistenza terrena in umiltà e povertà”, “si presenta ora nella gloria divina che gli appartiene”.
Nel convocare davanti a Lui l’intera umanità, dice ancora il Papa, “Egli esercita la sua autorità separando gli uni dagli altri” rivelando “il criterio decisivo del suo giudizio, cioè l’amore concreto per il prossimo in difficoltà” : “Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi Papa Francesco, si sofferma sulla parabola del giudizio e spiega:
Ma la parabola del giudizio prosegue presentando il Re che allontana coloro che nella vita non hanno aiutato i fratelli nel bisogno : “Anche in questo caso costoro rimangono sorpresi e chiedono: Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?. Sottinteso: “Se ti avessimo visto, sicuramente ti avremmo aiutato!”. Ma il re risponderà:Tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me. L’amore è dunque il criterio su cui verremo giudicati e cioè “sul nostro concreto impegno di amare e servire Gesù nei nostri fratelli più piccoli e bisognosi”.
“Gesù verrà alla fine dei tempi per giudicare tutte le nazioni, ma – ricorda e avverte il Papa – viene a noi ogni giorno, in tanti modi, e ci chiede di accoglierlo”. Invocando l’aiuto della Vergine Maria, Francesco conclude invitando a incontrare e ricevere Cristo “nella Sua Parola e nell’Eucaristia, e nello stesso tempo nei fratelli e nelle sorelle che soffrono la fame, la malattia, l’oppressione, l’ingiustizia”.
Rita Sberna