Proteggiamo i nostri bimbi

Proteggiamo i nostri bimbi.
Nuovo tentativo di ufficializzare le teorie gender con "l'insegnamento" nella scuola; grimaldello per annullare la famiglia. Proteggiamo i nostri bimbi.

Proteggiamo i nostri bimbi sarà il motto che dovrà, a partire da domani, contraddistinguere la vita quotidiana di genitori responsabili. La necessità di far passare ad ogni costo le teorie gender, facendole diventare parte integrante e normale della vita quotidiana, sta assumendo la connotazione di una vera e propria ossessione da parte di alcune elite della nostra società e, in primis, di parte degli ambienti politici istituzionali che appaiono esserne il braccio “armato”.

Sembra che si stia cercando di adottare strumenti e soluzioni di qualsiasi tipo e a qualsiasi livello pur di far passare a livello normativo, oltre che sociale, tutti quei concetti che porteranno all’obiettivo ultimo dello smantellamento della famiglia e di quella sicurezza biologica e educativa, secondo canoni plurimillenari, che essa postula; si giungerà finalmente a vedere istituzionalizzato e normativamente protetto un principio secondo cui il bambino deve scegliere a quale sesso appartenere “aiutato” o spinto a quella scelta attraverso una pseudo disciplina che lo orienterà. E’ di queste ultime settimane, infatti, l’ennesimo tentativo di approvare un provvedimento normativo che vedrà ufficializzata l’adozione delle teorie gender all’interno delle scuole.

L’opposizione a queste teorie, oltre che ai tentativi di renderle concrete e giuridicamente sancite, è stata variamente definita tentando, di volta in volta, di sminuirne lo spessore e l’importanza; addirittura è stata definita come il frutto di una vera e propria paura, come affermato dalla sociologa Chiara Saraceno secondo la quale questa opposizione nasconde il timore che l’eterosessualità non sia così sicura e garantita. Secondo la Saraceno “temere che le persone omosessuali possono esprimere il proprio orientamento sessuale liberamente, facendo anche famiglia in modo legittimo come per gli eterosessuali, e considerarlo come un disordine pericoloso significa temere che diano cattivo esempio e che l’eterosessualità sia molto meno forte di quanto non vorrebbero farci credere”.

Tutto ciò è quanto deve essere instillato ai bambini ai quali viene propinato il principio secondo cui ciascuno di essi deve essere libero di scegliere il proprio genere e identità a prescindere dal suo sesso biologico. Nell’ambito di un simile obiettivo appare chiaro che il bambino deve essere allontanato il più possibile dalla famiglia nella quale, altrimenti, assorbe e sperimenta principi che risultano essere in contrasto con gli obiettivi di quella neoeducazione pseudo scolastica che dovrebbe essere impartita al di fuori dell’ambiente familiare consentendo, così, che il linguaggio e le pratiche della sessualità vengano insegnate e recepite fin dall’età prescolare secondo una visione che vuole una erotizzazione precoce dei bambini; questo è possibile delegando la scuola che si sostituisce alla famiglia e dando luogo ad una micidiale manipolazione dei naturali processi cognitivi del bambino completamente indifeso.

Oggi si tenta, attraverso un provvedimento normativo che solo apparentemente vuole combattere una omofobia pressochè inesistente, di imbavagliare in modo legale l’opposizione e il dissenso a quello che sembra essere un allucinante e allucinato disegno preordinato; in nome della tutela di diritti di nuovo conio, comunque abbondantemente tutelati, si vogliono limitare o addirittura eliminare diritti fondamentali previsti dalla carta costituzionale.

Proteggiamo i nostri bimbi, sono il nostro futuro e la memoria di ciò che il creato ci ha portato ad essere in milioni di anni.