Quando i cristiani scelgono Barabba…

Quando i cristiani scelgono Barabba…

Il recentissimo caso delle dimissioni di monsignor Dario Edoardo #Vigano da prefetto della Segreteria della #Comunicazione ha scoperchiato un nuovo vaso di Pandora. Il gioco della contrapposizione tra il #papaemerito e il #papa regnante, dopo un periodo di relativa opacità, ha trovato nuova linfa vitale a seguito di una fallimentare operazione mediatica che ha ottenuto l’esatto contrario del suo manifesto obiettivo iniziale. Non è questa la sede per entrare nel merito del caso Viganò, né di aprire un dibattito sulle comunicazioni vaticane e sulla loro riforma. L’episodio ci dà però lo spunto per osservarne gli effetti prodotti sull’opinione pubblica. È un dato di fatto che un grandissimo numero di fedeli della Chiesa di Roma, più che dal Vangelo e da Gesù Cristo, siano attratti dalle personalità ecclesiali contemporanee, nel caso specifico dai più recenti pontefici e dai leader d’opinione con loro stessi identificabili.

I Vangeli della Passione, che leggeremo in questi giorni, sembrano davvero offrirci una chiave di lettura illuminante su una tendenza umana che accomuna chi ha conosciuto Gesù Cristo ‘storicamente’ nel suo passaggio sulla terra dopo l’Incarnazione e chi lo riconosce oggi come Figlio di Dio e Redentore. Vediamo un Uomo accolto in Gerusalemme come il Messia da una folla plaudente, poi, pochi giorni dopo, è la stessa folla a condannarlo a morte in una sorta di improvvisato referendum “ad personam”. Alla figura di Gesù non si può rimanere indifferenti. Al contrario, non è affatto difficile trovare persone di tutte le appartenenze religiose e ideologiche che subito se ne infervorino.

Perché, allora, seguire il Vangelo è sempre stato così difficile? Per quale motivo nessuna religione più di quella cristiana ha visto i suoi rappresentanti vittime di martirii, persecuzioni massive e genocidi? Per quale motivo, salvo un breve periodo durante il Medioevo (e, anche in quel caso, tra molte contraddizioni e difficoltà), il cristianesimo non è mai stato la religione della ‘maggioranza’? Probabilmente, perché l’essere umano, per sua natura volubile e autoreferenziale, è poco disposto a seguire un programma di vita radicale al punto da proporre la rinuncia a se stessi. Gesù, però, è chiarissimo: “Se qualcuno vuol venire dietro a me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà” (Mt 16,24).