Dal Vangelo secondo Luca
Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo».Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio.Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile:nulla è impossibile a Dio».Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.
Carissimi fratelli in Cristo , oggi viene a visitare la nostra vita San Gabriele. Come indica l’origine greca il termine “angelo” significa “messaggero”. Ma messaggero di cosa ? Su questa domanda si basa la nostra intera esistenza e il nostro essere cristiani oggi. Spesso nella nostra quotidianità, quando incontriamo il prossimo ,a causa delle nostre difficoltà ci risulta facilissimo condividere in un primo momento le nostre fatiche , spesso donando all’altro solo angoscia. Ma in un mondo in cui vengono riportate nei social , nei telegiornali e spesso anche nelle canzoni , messaggi di morte e di disperazione , il cristiano è chiamato ad essere “l’angelo” in questo mondo , il messaggero della lieta notizia nel buio della modernità. Che belle le parole di Gabriele appena entrato nella vita di Maria :”Il Signore è con te”. Come sarebbe bello se nelle nostre relazioni portassimo questo annuncio di salvezza a tutte le persone che incontriamo , specialmente a coloro che vivono un momento di difficoltà ed hanno perso la forza per continuare il cammino della vita. «Non temere” caro fratello , cara sorella , il Signore è con te , cioè è vicino a te , è insieme a te in questo periodo. Egli ti tiene la mano , ti accompagna e desidera dimorare in te attraverso l’Eucarestia e la preghiera , con Lui nulla sarà come prima . Questo annuncio non arriva in piazza o nello straordinario , ma in una silenziosa e sconosciuta casa di Nazareth , che diventa la casa dell’incontro tra il progetto di Dio e la nostra vita. Raccontare Dio , farlo entrare nella vita degli altri , come ha fatto San Gabriele è questa la missione del cristiano di oggi . Ricordiamoci , però che questa non è una nostra iniziativa , che nella vita degli altri non deve entrare il nostro IO , ma Dio , è Lui che ci manda nella quotidianità , spesso silenziosa di tanta gente sola , emarginata , sofferente , cercatrice del senso della vita , affinché attraverso di noi passi la Sua Parola e la Sua salvezza. Certamente avremo bisogno di tanto coraggio e forza per questa vocazione , ma al termine avremo portato Gesù nella vita di tante persone , le avremo fatte diventare “piccoli grembi di Dio ” affinché il Suo Regno arrivi sino ai confini della terra. Meraviglioso : i cristiani oggi sono chiamati ad essere “angeli” nel mondo , non perché senza peccato o immacolati , ma perché portatori di Dio nonostante le proprie paure e fragilità , poiché anche esse hanno incontrato lo sguardo misericordioso del nostro Dio.
Francesco Pio Petrachi