A Roma, il santuario Santa Croce in Gerusalemme istituito da San Filippo Neri fa parte del giro delle 7 chiese. La Basilica custodisce le più importanti reliquie della Passione di Cristo.
Santa Croce in Gerusalemme è una delle Basiliche più importanti della città romana, custodisce le preziosissime reliquie della Passione di Gesù, portare a Roma da Elena, madre di Costantino, dalla Terra Santa.
Sulla sommità della facciata della chiesa non potevano mancare le statue di Costantino ed Elena, in compagnia di due angeli che adorano la Croce.
All’interno della Basilica, si possono ammirare i meravigliosi affreschi dell’abside eseguiti da Antoniazzo Romano e Marco Palmezzano tra il 1492 e il 1495.
Il viaggio delle reliquie da Gerusalemme a Roma
L’imperatore Costantino dopo aver vinto la guerra (312 d.C) contro Massenzio, incoraggiò la madre Elena a compiere un viaggio in Terra Santa alla ricerca dei luoghi dove si era compiuta la Passione, Morte e Risurrezione di Gesù.
Così Elena si recò a Palestrina tra il 326 e il 328 e tramite vari stratagemmi riuscì a farsi indicare il sepolcro e a trovare tre croci.
Ma come fece a capire quale fosse quella di Cristo? Molto semplice, provò a toccare con i tre legni il corpo di un defunto e solo con uno di essi, il corpo defunto riprese vita.
Quindi la Croce di Cristo che fece resuscitare quel corpo era stata ormai identificata, le altre due erano i patiboli dei due ladroni.
La croce fu divisa in tre: la parte più grande rimase a Gerusalemme, una fu donata a Costantino che la portò nella nuova capitale, Costantinopoli – l’odierna Istanbul – e la terza fu destinata a Roma.
Elena tornò a Roma oltre che con la Croce di Cristo e le altre reliquie, con la terra scavata nei luoghi santi.
San Giovanni Paolo II, lo definì Santuario della Croce di Cristo, quando andò in visita presso la Basilica in occasione della quarta domenica di Quaresima del 1979.
Le spoglie mortali di Nennolina
All’interno della Basilica, durante il percorso che accompagna il fedele alla visita delle reliquie di Gesù, vi sono anche le spoglie mortali di una bambina chiamata Nennolina, il suo vero nome Antonietta De Meo, nata nel 1930 3 morta nel 1937, in tenera età.
Nennolina aveva un amore traboccante per Gesù, prima del tempo riuscì ad essere ammessa alla Prima Comunione, già a quattro anni faceva parte dell’Azione Cattolica e a causa di un tumore osseo, subì l’amputazione della gamba. Visse il suo ultimo anno di vita nella gioia.
Insieme alle spoglie in Basilica, vi sono anche alcuni oggetti appartenuti alla bambina: giocattoli, quaderni, le scarpette, il cappellino e un vestitino. Vi sono anche esposti nelle vetrine le letterine che scriveva a Gesù sotto dettatura della madre.
Nel 2007 è stata proclamata venerabile dalla Chiesa Cattolica.
Fonte. Gaudium Press di Rita Sberna