La Santa che s’innamorò dell’Eucarestia e della Madre di Dio
Maria Elisabetta nasce in un villaggio di Faglavik (al sudovest della Svezia) il 4 giugno 1870. I genitori erano entrambi luterani, la santa per aiutare i suoi genitori economicamente, decide di recarsi negli Stati Uniti d’America all’età di 18 anni.
Frequenta la scuola per diventare infermiera, dell’ospedale di Roosevelt di New York.
Inizia ad avere i suoi primi contatti con la Madre di Dio, quando un giorno sentì un ferito irlandese cattolico, ripetere in mezzo alle sofferenze “Maria, Madre di Dio, prega per noi”. Li per lì, la donna non capì perché quell’uomo parlò così e infatti scrisse “Non dovrebbe parlare così, non è da cristiani … I cattolici hanno strane formule”. Non capiva perché molti malati cattolici indossavano una strana collana, da cui non volevano mai separarsi: la corona del rosario.
La santa svedese non aveva mai visto un rosario.
Un giorno Maria Elisabetta stava accompagnando alcune sue amiche ferventi cattoliche, a Bruxelles, per la processione del Santissimo Sacramento ed improvvisamente sentì nel cuore, una voce dolcissima che le parlava: “Sono colui che cerchi”. A quel punto, Elisabetta cade in ginocchio e confessa: “Lì, dietro il portone della chiesa, feci la mia prima adorazione davanti al nostro Divino Signore, presente nel Santissimo Sacramento”.
Da quel giorno Maria Elisabetta si avvicinò sempre di più al cattolicesimo ma una delle pratiche che la bloccava era la devozione mariana.
Infatti scrive: “Come potrei credere al potere d’intercessione della Beata Vergine Maria e dei Santi? Ciò non diminuisce i meriti della Passione e della morte di Cristo?”.
Ma a poco a poco, Elisabetta capisce che Maria è legata a Gesù, al disegno di salvezza che il Salvatore del mondo ha portato avanti per mezzo della Sua passione, morte e resurrezione. Lei è la nostra Corredentrice.
Il 15 agosto 1902, Elisabetta viene ammessa nella Chiesa Cattolica e il 17 dello stesso mese riceve la sua prima comunione.
Il 22 giugno 1906 pronuncia i voti e indossa l’abito delle brigidine.
Il 4 marzo 1920 diventa badessa dell’Ordine del Santissimo Salvatore.
Come tutti i santi, i suoi ultimi mesi sono segnati da sofferenze e malattie, ma Maria Elisabetta si affida completamente alla Madre di Dio, recitando il rosario.
Muore a Roma il 24 aprile 1957, proclamata beata il 9 aprile 2000 da Giovanni Paolo II ed è stata canonizzata da Papa Francesco il 5 giugno 2016.
Preghiera a Santa Maria Elisabetta Hesselblad
Santa Maria Elisabetta Hesselblad,
sin da ragazza hai invocato dal Padre il dono della Luce amabile, lo Spirito Santo, che ti guidasse nella ricerca della Verità che salva, solo nutrimento per l’unico Ovile di Cristo. La contemplazione ardente del Cristo Crocifisso, manifestazione piena dell’amore trinitario, ti ha trasformato di giorno in giorno in “pellegrina dell’unità della Chiesa” e “Madre dei poveri”.
Insegnaci a comprendere, vivendolo quotidianamente, come l’amore ed il servizio umile agli uomini sia il primo strumento per la costruzione dell’unità della comunità cristiana e di un’umanità pacificata.
Con la tua intercessione, ottienici dal Signore, di poter essere come te pellegrini dell’unità della Chiesa e segni eloquenti della misericordia del Padre verso tutti gli uomini, a cominciare dagli ultimi e dai più bisognosi.
Santa Maria Elisabetta, con Maria, Madre del Signore e della Chiesa, e Santa Brigida di Svezia, tua amata maestra, prega per noi il trino Signore. Amen.
Fonte. Gaudium Press di Rita Sberna