Uno dei tanti luoghi comuni sulla fede cattolica riguarda la preghiera del rosario. Erroneamente etichettata come una preghiera “da vecchiette”, normalmente recitata con litanie stonate in qualche santuario di paese, esso è in realtà una preghiera assai apprezzata anche dai più giovani, attratti dalla radicalità intrinseca alla vita mariana.
Ci preme, in questa sede, menzionare alcune buone ragioni per le quali la recita del rosario è sempre raccomandabile, anzi, pressoché indispensabile per mantenere la barra dritta lungo i mari della Grazia. Tengo a precisare che si tratta di ragioni da “cristiano della strada”, profondamente esperienziali e senza alcuna pretesa catechetica o formativa.
Il rosario è una preghiera di facile comprensione ed esecuzione. Composto dai soli Padre, Ave e Gloria, pur essendo spessissimo associato alle litanie finali, il rosario si fonda sui tre principi base della preghiera cristiana e non richiede formule enfatiche o di difficile memorizzazione. È come una pietanza semplice e salutare, con pochi ingredienti ma dove non manca nessun principio nutritivo fondamentale e alla quale, se si vuole, ci si può anche aggiungere qualche gustosa spezia (le litanie di cui sopra o altre brevi invocazioni attinte dalla tradizione popolare).
Il rosario non porta via molto tempo (normalmente una decina di minuti) ma dura quel tanto che basta per trascinare l’orante fuori dalla sua dimensione materiale quotidiana. Ciò è un vero sollievo per l’anima, appesantita dalle tante, spesso inutili, zavorre del quotidiano, che la Madre ci aiuta a gettare via o a ricollocare nel posto che meritano, ovvero quasi sempre inferiore all’importanza che diamo loro. Dobbiamo, però, tenere a bada il demone della distrazione o della superficialità, che non molla mai e che può rendere vani tutti i migliori propositi del nostro affettuoso incontro quotidiano con Maria. Non è tutto: se già un’Ave Maria è potente, quanto potranno esserlo cinquanta di esse recitate ogni giorno?
Il rosario può essere recitato pressoché ovunque e in qualunque momento. Dopo pranzo (magari associato alla Coroncina della Divina Misericordia), quando non abbiamo fretta di riprendere le attività lavorative. In macchina, dove ci aiuta a ridimensionare lo stress da traffico e l’ansia di arrivare in dati luoghi, spia della tendenza a cercare sempre i nostri obiettivi, a scapito di quelli di Dio. In aeroporto o in stazione può aiutarci ad entrare meglio nella dimensione del posto che stiamo raggiungendo, dare un senso più sovrannaturale ai nostri viaggi, vacanze o spostamenti. In mezzo alla natura, può aiutarci nella contemplazione della bellezza del creato. Attenzione, però: nessun luogo è più adatto per recitare il rosario della casa del Signore. Anche a costo di “perdere” dieci minuti in più della nostra giornata, uno sforzo per pregarlo davanti a Gesù sacramentato paga sempre!
Il rosario è perfetto per essere recitato in gruppo, meglio ancora se in quattro o cinque. È un’occasione straordinaria per conoscersi e cementare le amicizie, mettendosi a nudo nell’anima, ascoltare il cuore del fratello e vivere così, su questa terra, la comunione dei santi.
Il rosario si può offrire per qualcuno o per un’intenzione particolare. Premesso che è sempre bene pregare molto e in distinti momenti della giornata, con i suoi cinque misteri quotidiani (tanti però recitano ogni giorno tutti e venti i misteri gaudiosi, gloriosi, dolorosi e luminosi), il rosario può aiutarci a individuare delle priorità nelle nostre intenzioni di preghiera. Cos’è che più conta per noi? E ogni giorno possiamo individuare cinque cose da offrire in modo speciale all’intercessione di Maria Santissima.
Ad una condizione: nell’offerta dei nostri misteri, mettere almeno una o due intenzioni che non abbiano a che fare direttamente con la nostra vita o che, su due piedi, non ci coinvolgano emotivamente più di tanto: potrà essere una persona malata che non conosciamo ma per cui ci è stato chiesto di pregare o magari qualcuno che ci ha fatto un torto… Sarà un esercizio per temprare, assieme alla nostra fede, la nostra carità, facendola uscire da schemi abitudinari e rassicuranti.
Il rosario è un arma infallibile contro le guerre, le catastrofi e tutti i mali. La Madonna lo ha detto chiaramente a Medjugorje: con il digiuno e la preghiera si possono sovvertire le leggi della scienza (miracoli) e fermare guerre, carestie e altre sciagure collettive. Non è un caso che la festa liturgica della Vergine del Rosario si celebri oggi, 7 ottobre, anniversario della battaglia di Lepanto che salvò l’Europa dall’invasione turca, proprio con il sostegno della preghiera mariana.
La recita del rosario ha salvato il popolo polacco dalla dittatura comunista, i messicani dal regime anticlericale durante la guerra cristera e, più di recente, i nigeriani dall’assalto dei terroristi di Boko Haram. Gli esempi potrebbero continuare e, ancora oggi, sono centinaia le situazioni difficili del mondo, in cui l’offerta del rosario potrebbe rovesciare sorti negative e mortifere per l’umanità.