Sembra un film ma non lo è: è stata strangolata dal compagno, riceve dopo la sua morte la laurea

Lorena Quaranta facebook

Si stava per laureare Lorena Quaranta, durante il lockdown di marzo viene strangolata dal compagno. Fraquentava l’università di medicina. Il suo sogno era fare la pediatra.

Lorena Quaranta aveva soli 27 anni, si stava per laureare in Medicina presso l’università di Messina, era il 31 marzo e il nostro paese si trovava nel pieno del lockdown. Proprio in quel periodo i tg riportarono una notizia terribile: Lorena era stata strangolata dal ragazzo anche lui studente in Odontoiatria, stavano insieme da 3 anni e nel 2019 erano andati a convivere a Furci Siculo, un piccolo paese della provincia di Messina.

Avevano avuto un litigio, in cui il ragazzo aveva tentato di tagliarsi le vene, e proprio durante quel litigio, l’assassino l’ha strangolata.

Lorena non c’è più ma l’ateneo universitario ha deciso ugualmente di proclamarla dottoressa in Medicina e Chirurgia, con una laurea di 110 e lode, consegnando la pergamena ai suoi familiari.

La tesi di Lorena è stata discussa dalla sua amica Vittoria Patorno, dal titolo: “Immunodeficienze selettive: la candidiasi mucocutanea cronica”. E’ stata una seduta di laurea in piena regola: con tanto di relatori, parenti, amici che erano presenti alla cerimonia al cospetto della Commissione presieduta dal rettore dell’Università, Salvatore Cuzzocrea.

Il relatore della tesi, il professore Carmelo Damiano Salpietro, con queste parole ha voluto ricordare Lorena: “La cosa che più ricordo di lei era il suo entusiasmo per ciò che stava facendo. Quando è stata accolta in reparto ha subito simpatizzato con i colleghi e con i pazienti, soprattutto quelli più piccoli.”

Aggiunge il prof: “A Natale mi fece recapitare un biglietto d’auguri in cui mi svelò il suo più grande sogno, cioè diventare pediatra. Sono sicuro che lo avrebbe realizzato e sarebbe stata bravissima, preparata e competente, come lo è stata durante le ricerche per la sua tesi”. (Ibidem)

Lorena era originaria di Favara (provincia di Agrigento) durante il suo funerale, erano presenti molte persone nonostante il lockdown.

20 giorni prima di morire, aveva pubblicato una riflessione che riguardava l’emergenza covid. D’altronde essendo un futuro medico, era molto attenta a tutto ciò che riguardava la salute pubblica:

“Ora più che mai bisogna dimostrare Responsabilità e amore per la VITA. Abbiate rispetto di voi stessi, delle vostre famiglie e del vostro paese. E ricordatevi di coloro che sono quotidianamente in Corsia per curare i nostri malati. Rimaniamo uniti, ognuno nella propria CASA. Evitiamo che il prossimo malato possa essere un nostro caro o noi stessi.”

Lorena ha lasciato un bell’insegnamento a tutti noi, valido ancora oggi. Non sappiamo perchè sia scattato nel suo fidanzato una violenza tale da ucciderla ma sappiamo che ormai queste notizie sono all’ordine del giorno e che per molti giovani non c’è pace nel cuore.