Storia del Sacro Speco di Subiaco

Monastero di San Benedetto – Subiaco

Il Sacro Speco di Subiaco, conosciuto anche come monastero di San Benedetto, è un monumento ad memoriam costruito, a partire dall’XI secolo, in ricordo dell’esperienza di eremitaggio che San Benedetto, fratello gemello di Santa Scolastica, il quale visse nella grotta per circa tre anni. Per secoli il luogo rimase deserto e solo la grotta era meta di pellegrini e devoti del santo. Il monastero si erge a 650 metri di altezza sul monte Taleo ed è suggestivamente addossato alla parete rocciosa, tanto d’esser stato definito “nido di rondini” da Papa Pio II Piccolomini, quando vi si recò in visita nel 1461. Oggi questo santuario si costituisce di due chiese sovrapposte e diverse cappelle, unificate dalla meravigliosa pavimentazione policroma in mosaico, opera dei Cosmati.

Struttura del Sacro Speco

Il Sacro Speco è composto dalla Chiesa Superiore, dalla quale attualmente si accede, la quale risale al XIV secolo e si divide in due parti: la prima è caratterizzata da affreschi di Scuola Senese (XIV secolo) relativi agli episodi dell’ultima parte della vita del Cristo; la seconda da affreschi di Scuola Umbro-marchigiana (XV secolo) riguardanti alcuni episodi significativi della vita di San Benedetto.

La navata della Chiesa Superiore, come tutto il monastero, è completamente affrescata e offre al visitatore uno sguardo meraviglioso su diverse epoche pittoriche italiane che, a pochi metri di distanza, coniugano il meglio dell’arte medievale.

L’altare maggiore della chiesa è adornato da mosaici in stile cosmatesco che ancora oggi rendono onore alla maestria di questa famiglia di artigiani italiani.

Attraversando la navata della chiesa si arriva all’altare e, da li, alle scale per scendere nella parte inferiore della struttura dove è ospitata la Chiesa Inferiore, affrescata  da artisti di Scuola Romano-popolare, agli inizi del XIII secolo .

Il monastero ospita la Sacra Grotta dell’eremitaggio (il Sacro Speco), nella quale è conservato il trittico marmoreo, composto dalla statua del Santo, una croce e un cestino, scolpiti nel 1657 da Antonio Raggi, un allievo del Bernini.

Una cappella molto importante è quella di San Gregorio, in quanto conserva l’unico “ritratto” al mondo di San Francesco d’Assisi, ossia l’unico affresco del Santo realizzato quando egli era ancora in vita; proprio per questo motivo è stato rappresentato senza aureola, ma anche senza stimmate, che ricevette nel 1224, cioè l’anno dopo la realizzazione di questo affresco a Subiaco.

Prima di giungere nella Cappella della Madonna, affrescata dagli artisti di Scuola Senese con episodi della vita della Vergine, si percorre la Scala Santa. Essa ha un significato molto importante di purificazione, di ascesi, di distacco dai beni terreni verso Dio; era infatti salita dai pellegrini, spesso in ginocchio, quando l’entrata del monastero si trovava ancora in questa zona inferiore.

Questo sicuramente il monastero di Subiaco che vanta un’atmosfera tutta particolare, con i suoi affreschi e le sue viste sulla valle. San benedetto scelse bene questo santo luogo per dimorare da solo, con il Signore. Fonte. monasteri-subiaco.it