I The Only Way “La nostra fede attraverso la musica”

Intervista al gruppo musicale cristiano “The Only way”, una band cristiana romana, composta da 6 componenti: Amedeo Tozzi (batterista), Tiberio Di Fiori (bassista), Diego Ortuso (chitarrista), Michela Lachibella (Voce), Luca Angelini (voce), Francesco Vadalà (voce e chitarra).

I “The Only Way” sono stati finalisti alla rassegna musicale “Good News Festival 2014” e finalisti al contest “Emergenza Festival”. Quest’estate uscirà il loro nuovo album “Cercatori d’infinito”.

A parlare proprio della band, sarà Francesco Vadalà, in rappresentanza dei “The Only Way”.

Come e quando è nata la band?

Siamo nati nel 2014, ed è da pochi mesi che artisticamente siamo tutti insieme a suonare. Sin dall’inizio fra noi, c’è stato un affiatamento molto forte ed è da 9 mesi che suoniamo tutti insieme.

Questo progetto è iniziato grazie a Tiberio Di Fiori (il bassista), il quale ci ha riuniti tutti, chiedendoci di poter suonare per evangelizzare attraverso la musica.

Noi componenti del gruppo, veniamo da realtà diverse, ognuno di noi ha un esperienza di fede diversa dall’altro.

Qual è la missione dei The Only way?

E’ una missione in divenire, il nostro obiettivo iniziale era quello di suonare la nostra fede e il nostro credo. Andando avanti col progetto, abbiamo capito che la nostra missione poteva essere quella di portare una testimonianza in quei luoghi in cui c’è una lontananza dalla fede.

Hai detto che venite tutti quanti da realtà diverse di fede. Parlando di te, quel’è il tuo rapporto con la fede?

La mia fede ha radici molto profonde soprattutto familiari. Mi sono avvicinato alla fede, sin da piccolo grazie ai miei nonni ed a mia madre che mi hanno sempre coinvolto a fare un cammino all’interno della parrocchia come ad esempio “l’Azione Cattolica”.

Nella mia vita, c’è stato un momento di distacco nel mio rapporto con Dio, e poi ho ripreso questo rapporto quando già ero diventato un po’ più adulto e adesso cerco di coltivare e curare anche attraverso questo progetto musicale.

Avete cantato in contesti di missione alle famiglie, come reagisce il pubblico?

Le reazioni sono diverse, c’è gente che è un po’ più distaccata dal contesto e rimane semplicemente a guardare, mentre ci sono persone che rimangono più coinvolte sia dalla musica che dalle parole.

Nascono delle relazioni anche grazie alla musica.

Tra i vostri brani ve ne sono due che s’intitolano: L’eterno e Libertà. Di cosa parlano?

L’eterno nasce da una preghiera, inneggia a Dio e al desiderio di ricerca, sentire Dio dentro il cuore dell’uomo e gioire di averlo trovato.

Libertà invece è il pezzo che apre la nostra storia come band. La libertà della ricerca di Dio, essere liberi da se stessi e liberi per Dio.

 Servizio di Rita Sberna