Il funerale del più famoso degli esorcisti è stato celebrato presso la chiesa Santa Maria degli Apostoli a Roma il 19 settembre 2016, nel primo pomeriggio.
Purtroppo, non riuscii a partecipare alla funzione ma seguii il tutto a distanza, unita spiritualmente nella preghiera.
Chi era presente all’ultimo saluto a Padre Amorth, racconta che la chiesa era tutta occupata e c’erano persone rimaste in piedi. Chi è stato a Santa Maria degli Apostoli ricorda bene la grandezza della chiesa ma quel giorno erano presenti più di cinquemila persone in onore di Padre Amorth e quella chiesa non fu sufficiente per dare posto a tutti.
Quel giorno furono presenti molti esorcisti ma anche giornalisti e fedeli che per anni erano stati in cura dal grande Padre Gabriele.
Io entrai per la prima volta a Santa Maria degli Apostoli, l’anno successivo, esattamente il 23 settembre 2017, ad un anno della sua salita al cielo, in occasione di una tavola rotonda organizzata in sua memoria e della santa messa.
Quel giorno a tenere la conferenza vi erano don Stefano Stimamiglio, sacerdote paolino e giornalista, padre Francesco Bamonte, presidente dell’Associazione internazionale degli esorcisti; don Aldo Buonaiuto, sacerdote dell’Associazione “Comunità Papa Giovanni XXIII”, esorcista e animatore generale del Servizio antisette; Elisabetta Fezzi, autrice di un libro-testimonianza su don Amorth.
Ricordo che arrivai molto in anticipo e mi misi a sedere nei primi banchi. Cercai di organizzarmi per fare le varie interviste in occasione di uno speciale che stavo preparando su Padre Amorth per il suo primo anno di morte, così intervistai proprio Don Aldo Buonaiuto ed Elisabetta Fezzi.
Poi mi misi di nuovo a sedere al mio posto, dopo qualche minuto arrivarono due signore, una di mezza età e l’altra molto anziana e tremolante perché era affetta da Parkinson. Non la riconobbi subito, però vidi che in quel posto cominciarono a venire tante persone, si creò un via vai, e tutti si avvicinavano per salutare l’anziana signora compreso Don Aldo Buonaiuto e altri sacerdoti.
Tra me e me, dissi che probabilmente era qualche volto conosciuto in quella chiesa.
Poi la sentii chiamare “Rosa, Rosa” e si accese dentro di me un campanello: era la segretaria veterana di Padre Amorth, la signora Rosa che per quasi 30 anni è stata fianco a fianco a Padre Gabriele. Quante cose avrà visto e sentito in tutti quegli anni Rosa!
Mi misi a chiacchierare con le due signore, Rosa ogni tanto mi sorrideva e così parlai alle due donne dello speciale che stavo preparando in onore di Padre Gabriele Amorth, e chiesi di potere intervistare Rosa. La donna acconsentì e cercammo di organizzare l’intervista alla fine della Santa Messa sedute comodamente su una panchina, nello spiazzale della chiesa.
Rosa mi raccontò che era entrata in contatto con Padre Amorth quasi trent’anni fa, grazie ad una richiesta di aiuto del grande esorcista della Scala Santa Padre Candido Amantini, maestro di vita di Padre Gabriele Amorth, il quale chiese a Rosa di andare ad aiutare Padre Amorth.
Così, Rosa dal 1989 fino al 2016 è rimasta al fianco del nostro amato esorcista.
In tutti quegli anni, Rosa stando al fianco di Padre Amorth ha assistito più volte ad eventi straordinari della presenza del demonio nelle anime che venivano esorcizzate, per esempio il demonio cominciava ad innervosirsi terribilmente quando durante le preghiere Padre Amorth invocava l’intercessione di San Pio da Pietrelcina, di Paolo VI ma anche della stessa Madonna di Medjugorje e di San Giovanni Paolo II, ai quali Padre Gabriele era particolarmente devoto.
Soprattutto il nemico delle anime, durante gli esorcismi, diventava “pauroso” quando si iniziava a pregare la Madonna recitando l’Ave Maria, una volta disse “L’Ave Maria è una vera bastonata sulla mia testa”. Ecco perché Padre Amorth raccomandava la recita del rosario ma la stessa Madonna di Medjugorje, in numerosi messaggi ne parla, ed invita gli uomini alla recita del rosario completo di tutti i misteri.
Padre Amorth di rosari ne recitava tanti, e invitava gli stessi suoi collaboratori compreso la signora Rosa, a recitarlo insieme a lui. L’appuntamento era tutti i pomeriggi alle ore 16, e questo fino al giorno prima della sua dipartita per il cielo.
Al rosario pomeridiano spesso si univa il dottore Gianni Bonanni, amico di Padre Gabriele Amorth da circa quindici anni. Bonanni lo ha conosciuto tramite un’amica della Sardegna.
Gianni trascorreva spesso i fine settimana, soprattutto la mattina, in compagnia di Padre Gabriele, lo andava a trovare ogni volta che ne aveva la possibilità ed insieme parlavano e si confrontavano. Spesso, anche a lui Padre Amorth ha parlato degli effetti e dell’importanza del Santo Rosario, diceva sempre che la salvezza del mondo, la si trova soltanto con il rosario, un arma potentissima contro il demonio e contro tutti i mali.
Un giorno il dottor Bonanni accompagnò Padre Amorth al Policlino Campus a Roma, in seguito alla bronchite cronica che gli aveva causato una grave polmonite, i medici successivamente lo indirizzarono alla Fondazione Santa Lucia per effettuare la riabilitazione. Trovandosi proprio al Santa Lucia, Bonanni e Padre Amorth, un pomeriggio recitarono un rosario e durante quel rosario, l’esorcista disse al dottore “Io non tornerò più a casa”, quella frase si rivelò una profezia perché venne pronunciata dallo stesso Amorth proprio 3 giorni prima della crisi cardiaca che poi lo ha condotto all’altra vita.