E’ salita al cielo alla sola età di 10 anni a causa di un tumore, la Chiesa l’ha riconosciuta missionaria. Ha offerto le sue sofferenze per i malati, i preti e pregava per gli altri bambini come lei affinchè conoscessero Gesù.
Teresita è volata in cielo a Madrid il 7 marzo all’età di 10 anni, nel giorno in cui la Chiesa ricorda Felicita e Perpetua. Padre Alvaro Cardenas Delgado è il sacerdote legato alla famiglia, ed è lui in questi giorni che racconta alla stampa la vita e la sofferenza offerta di Teresita. E’ stato raggiunto da La Nuova Bussola Quotidiana, ed ha risposto ad alcune domande.
Chi era la piccola Teresita
Il sacerdote racconta che Teresita è nata in Siberia ma è arrivata in Spagna all’età di 3 anni, dopo essere stata adottata dai suoi genitori spagnoli.
La sua storia ha delle similitudini a quella di santa Teresina di Lisieux, anche lei separata dalla madre naturale quando era piccola e come lei, anche Teresita è stata una bambina sempre allegra e socievole con tutti.
Teresita come Teresina era esattamente “sensibile ai poveri e ai malati” infatti sua madre ha raccontato che nessuna persona le era indifferente.
E’ stata una normale bambina che giocava ma tutti i giorni non mancava alla Santa Messa.
Teresita come la sua patrona è morta in “odore di santità”. La bambina ha offerto le sue sofferenze e la sua malattia tumorale che le ha colpito la testa all’età di 5 anni, per la conversione dei peccatori e per i sacerdoti.
La malattia di Teresita
Il sacerdote racconta a La Nuova Bussola Quotidiana: “La malattia di Teresita si è presentata nel 2015, per cui fu subito sottoposta ad un “trattamento iniziale: un intervento chirurgico per rimuovere la massa tumorale e la chemioterapia di un anno, che ebbero successo”. Tre anni dopo però, nel 2018, il tumore è ricomparso. Per cui la bimba “ha dovuto subire una nuova operazione e un nuovo trattamento in Svizzera”. Come se non bastasse “un incidente durante il gioco, avvenuto alla fine del 2020, l’ha riportata in ospedale e il 2 gennaio di quest’anno è stata nuovamente ricoverata per forti mal di testa”. Teresita ha sofferto moltissimo ma le consolazioni non sono mai mancate.”
La battaglia fisica prima dell’operazione
Continua il sacerdote – “prima dell’operazione, prevista per l’11 gennaio di quest’anno, fu affidata al beato Carlo Acutis e alla venerabile Montse Grases”. Teresita chiese di vedere Carlo in sogno e il Signore le concesse tanto, “tuttavia non è stato possibile eseguire l’intervento chirurgico a causa di una complicanza medica. Alla prova si è aggiunto il fatto che Teresita e sua madre sono risultate positive al coronavirus, quindi hanno dovuto rimanere isolate”. Non è finita, perché “la valvola (posta nel cervello) si è guastata, era intasata e questo gli ha causato un grande dolore. Nel frattempo il tumore ha continuato a crescere senza possibilità di intervento”.
Qualche mese prima di morire con grande convinzione disse al padre “Papà vado in Paradiso”. Prima di morire potette coronare il suo sogno come santa Teresina di Lisieux, quello di diventare una missionaria soffrendo e sacrificando la sua vita per la conversione dei peccatori.
La madre racconta: “Un giorno mi ha chiesto il motivo di quel dolore e le ho spiegato che lei era un’amica intima di Gesù che glielo ha dato per partecipare alla sua croce e lei ha capito perfettamente”.
La Chiesa dice che Teresita è già Santa
Il sacerdote sottolinea che il giorno della salita al cielo di Teresita tramite il vicariato, ha mandato un messaggio all’impresa di pompe funebri: “Se Teresita non è in Paradiso, allora lì non c’è nessuno”. Perciò, conclude padre Alvaro, “ha invitato tutti ad affidarsi a Teresita, convinti che abbiamo un grande avvocata in cielo. Una convinzione che si estende dove si incontra la sua testimonianza di vita”.
Fonte. Gaudium Press di Rita Sberna