Una certezza per l’anno nuovo: l’uomo non si salva da solo

Stretta di mano bambini
Foto: CC0 Pixabay

Il 2022 è iniziato da poche ore. Per la maggior parte di noi sarà un anno irto di difficoltà e ostacoli, come del resto i due precedenti. Lo hanno detto in tanti e lo ribadiamo anche noi: viviamo anni eccezionali, in cui si stanno disvelando molte verità sul mondo, sull’uomo e, forse, anche su Dio. I cambiamenti epocali sul piano politico, sociale, economico, culturale, scientifico e tecnologico che stanno scorrendo sotto i nostri occhi sono indiscutibili, eppure non rappresentano l’elemento più importante in assoluto.

Al vertice della nostra attenzione dovrebbe porsi il cambiamento nel cuore dell’uomo. Che cosa provocano in noi le difficoltà che viviamo? Ci abbattono o ci temprano? Ci rendono migliori o peggiori? Non è più tempo di “propositi per il nuovo anno”: è un rito – ci sia permesso dirlo – ormai un po’ stucchevole. Se ci guardiamo indietro ai propositi degli anni passati, molti noi li avranno in gran parte disattesi. L’unico vero grande proposito da porre a se stessi e da mantenere non riguarda cosa farò ma chi sarò. Non si tratta di cambiare per diventare diversi da quel che si è. Ognuno di noi deve semplicemente diventare se stesso ed essere se stessi significa dare il meglio di sé. In termini cristiani, ciò significa rispondere alla propria vocazione alla santità.

L’umanità è sempre più contrapposta. Di fronte alle crisi, la gente comune continua a perseverare nell’errore di andare alla “guerra dei poveri”, facendo così la fine dei capponi di Renzo, di manzoniana memoria. Il Vangelo ci prescrive di dare a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di Dio (cfr Mt 22,21; Mc 12,17; Lc 20,25), ovvero a tributare il dovuto rispetto tanto all’autorità ecclesiastica quanto a quella civile. Mai come in questi tempi, tuttavia, le autorità civili stanno agendo così poco negli interessi del popolo e anche le autorità ecclesiastiche sono spesso incorse in errori grossolani. Sarebbe però sbagliatissimo anche assecondare acriticamente i malumori e limitarsi a una pura e semplice contestazione del potere. Abbiamo un grande alleato che è Dio: il discernimento prudente della Sua volontà aiuta sempre a compiere le scelte migliori per noi stessi e per gli altri, secondo coscienza e libertà.

Ogni anno solare si apre nel segno della solennità di Maria Santissima Madre di Dio. È importante ricordarlo in anni in cui la Madonna ha assunto un ruolo di protagonista di primo piano nella storia umana. Nell’anno appena concluso, abbiamo celebrato il quarantennale delle apparizioni di Medjugorje: un fenomeno ripetuto nel tempo, che ha avvicinato terra e Cielo in maniera impressionante. Eppure, incredibilmente ma non troppo, più il divino si manifesta tra gli uomini, più gli uomini si ribellano a Dio. Essere pienamente cristiani è sempre più difficile, persino nel libero ed emancipato Occidente. Chi ci crede veramente, è allora posto dinnanzi a un bivio: indulgere in una fede tiepida e destinata a svaporare, compromesso dopo compromesso; oppure, al contrario, mettere Cristo davanti a tutto, pronti a soffrire ed eventualmente morire con Lui e per Lui.

La battaglia è al fianco di Dio, la fede è un mezzo ma il fine è l’uomo. L’umanità ha perso il lume della ragione. Mai come oggi, risulta credibile la profezia di G.K. Chesterton: “Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”. Lo scempio delle misure anti-Covid è sotto gli occhi di tutti: un decreto a settimana, regolamenti incomprensibili che cambiano a ogni piè sospinto, una comunità scientifica sempre più allo sbando, logorata da rivalità interne e incapace di indicare soluzioni credibili e rassicuranti. Nel caos più totale, c’è chi si illude di poterne uscire con le maniere forti, imponendo ulteriori divieti e disagi a una popolazione ormai allo stremo. L’idolo della scienza sta mostrano le corde, ciononostante per la scienza stessa è un’occasione da non perdere: tornare ad agire secondo le leggi di Dio e a servizio dell’umanità. Scriveva Georges Bernanos: “Il mondo sarà salvato dagli uomini liberi. La tirannia non sta dietro di noi ma davanti a noi e dobbiamo affrontala adesso o mai più. Salvate l’uomo, perché sarà lui a non voler essere salvato”. L’occasione è unica. Nessuno però si salva da solo. Nemmeno l’umanità intera e unita potrà salvarsi da sola. La salvezza arriva sempre da Qualcuno che non è di questo mondo: una certezza vecchia più di duemila anni, che nemmeno oggi, a 2022 appena iniziato, si può confutare.