Una quattordicenne cristiana rapita in Pakistan

Foto di David Mark da Pixabay

Un’altra quattordicenne cristiana è stata rapita in Pakistan e costretta a sposare il suo sequestratore, a rinunciare alla propria fede per convertirsi all’Islam.

La denuncia arriva dalla fondazione Pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre. Il 28 aprile scorso Mohamad Nakash e due suoi complici, tutti armati, hanno rapito la quattordicenne cattolica Maira Shahbaz nei pressi della sua abitazione, sparando in aria mentre si allontanavano.

E’ stata la madre della ragazza a lanciare un disperato grido di aiuto ad Acs: “Supplico che mia figlia ci venga restituita. Ho il terrore di non vederla mai più”. 

Il tribunale di Faisalabad si è schierato a favore del rapitore, che ha detto che la ragazza ha 19 anni anche se nei documenti c’è scritto 14. Secondo il legale della famiglia della ragazza, Khalil Tahir Sandhu “le persone che fanno tali cose a una bambina come Maira ci trattano non come esseri umani ma come animali”.

Il direttore di Acs, Alessandro Monteduro commenta: . “Questi casi, singolarmente considerati, sono già gravissimi, ma ciò che è veramente angosciante è l’esistenza di un vero e proprio sistema perverso. Ogni anno circa 1.000 ragazze e donne cristiane e hindu vengono sequestrate con le medesime modalità in Pakistan. A ciò si aggiunga la totale assenza di tutela da parte dell’autorità giudiziaria, spesso influenzata dalla pressione sociale. Il Pakistan si liberi dell’influenza dei gruppi estremisti”