È stato già detto decine di volte: viviamo tempi eccezionali. Uno dei tanti motivi è nel radicale cambiamento di identità delle nostre élite. La perdita di credibilità della classe politica – in Italia ma non solo – ha determinato un vuoto, che progressivamente è stato riempito da personaggi pop per definizione: sportivi, musicisti, attori, presentatori televisivi, influencer. L’indebolimento delle istituzioni politiche (e anche religiose) ha spostato il baricentro etico verso tali personaggi. Di conseguenza, le scelte di vita di un calciatore o di una valletta televisiva, se espresse pubblicamente, hanno un risalto enorme e sono in grado di cambiare la mente e le abitudini di migliaia di persone, a partire da più giovani.
Proprio in virtù del fenomeno menzionato, il ruolo degli influencer finisce per avere peso persino nelle decisioni politiche. Si pensi alla coppia più famosa d’Italia – Federico Leonardo Lucia (in arte Fedez) e Chiara Ferragni – che lo scorso autunno furono chiamati dall’allora premier Giuseppe Conte come testimonial nella campagna di sensibilizzazione all’uso delle mascherine tra i giovani.
I Ferragnez nazionali rappresentano il condensato dell’idea di successo per gli italiani: hanno due splendidi bambini (avere figli, oggi, viene visto da molti come un lusso), vivono in una casa splendida e spaziosa, sono miliardari e – ciliegina sulla torta – fanno beneficienza. Il loro life style e la loro etica, però, sono fortemente secolarizzati e addirittura insofferenti verso la sensibilità religiosa “tradizionale”. Oseremmo quasi da dire che il loro anti-cattolicesimo è quasi ammirevole per quanto è rigorosamente coerente e privo di ipocrisie. Tra gli episodi più controversi: la discussa e discutibile immagine di lei raffigurata come la Madonna del Salvi, che le costò una denuncia da parte del Codacons. Senza trascurare il crocefisso blasfemo esibito da lui nel 2017. L’anticristianesimo dei Ferragnez non è soltanto simbolico ma anche antropologico. Entrambi i coniugi si sono, a più riprese, pronunciati a favore del ddl Zan, con inevitabili strascichi polemici e strumentalizzazioni a sfondo politico.
Fedez in particolare pare avere il chiodo fisso tanto per l’omosessualità quanto per la Chiesa Cattolica. Ovviamente vedendo l’una come accettabile e positiva, l’altra come un coacervo di superstizioni medievali. In occasione del Congresso Mondiale delle Famiglie del 2019, poi, l’artista aveva preso due piccioni con una fava, cimentandosi in uno dei suoi discorsi più esilaranti: “Facendo l’equazione contro natura uguale sbagliato, io rimango sempre piacevolmente sorpreso nel vedere dei cattolici estremisti fare questo tipo di equazione. Perché non è forse contro natura vedere e credere in un uomo che cammina sull’acqua? Che moltiplica il pane, il pesce, che resuscita la gente e che resuscita lui stesso?”.
Ovviamente Fedez e Ferragni non sono un caso isolato. Lo dimostra la contestatissima esibizione blasfema di Achille Lauro e Fiorello all’ultimo Sanremo (foto). Soprattutto in America, comunque, è interminabile l’elenco degli artisti che fanno dell’irrisione del cristianesimo uno stile di vita. Trenta e più anni fa, Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna, e in tempi più recenti Stefani Joanne Angelina Germanotta, in arte Lady Gaga – entrambe di origini italiane e di famiglia cattolica – si sono distinte per le loro esibizioni tra l’erotico e il blasfemo. Non è mancato il caso dell’“allieva” che supera le “maestre”: stiamo parlando di Miley Cyrus, che è riuscita a fare strike con un video fortemente offensivo nei confronti della fede cattolica, in cui, contestualmente inneggiava all’aborto. È noto, infatti, il sodalizio della cantante con Planned Parenthood.
Il connubio tra jet set hollywoodiano e certi gruppi esoterici è risaputo. Non si tratta di semplici provocazioni di facciata per far parlare di sé e vendere più dischi o sbancare al botteghino. Si tratta, invece, di un’alleanza strategica e strutturale, il cui scopo è “pedagogico”: diffondere una sorta di “satanismo inconsapevole” e “di massa” per cui ognuno diventa dio di se stesso, mentre la dignità e la bellezza interiore vengono sacrificate sugli altari del narcisismo e dell’autoaffermazione. L’obiettivo finale è una società atomizzata di individui svincolati dai legami tradizionali (famiglia, religione, ecc.), quindi più suscettibili alla manipolazione del potere.
Lo star system e l’indotto procurato dagli influencer e dai loro giri di fans e followers sono tenuti in piedi da logiche ciniche e spietate, ben mascherate da una patina di presentabilità e di politicamente corretto. Eppure, anche in quel mondo, c’è qualcuno che ha aperto gli occhi e ha avuto il coraggio di fuggire. È il caso della vocal coach Kira Fontana, convertitasi al cristianesimo alcuni anni fa. L’establishment musicale, ha dichiarato Fontana, “è più oscuro di quanto la maggioranza della gente immagini. Se leggi i testi delle canzoni diffuse dalla radio, sono incredibilmente immorali e malvagie”. L’artista iniziò a sentire di giorno in giorno il ruggito della coscienza e, in cuor suo, capì di non poter più accettare compromessi con un mondo così umanamente misero. Dopo un anno di travaglio e conflitti interiori, Fontana ha trovato finalmente il coraggio di rivolgersi a Dio e domandargli: “Signore, per quale fine mi hai creata?”. Con il tempo, ritrovando la propria creatività, canzone dopo canzone, ha colto finalmente la risposta: “Ti ho creata per adorarmi”. Oggi tutta l’arte di Kira Fontana è una meravigliosa lode a Dio in musica.
C’è speranza, dunque, anche in un mondo così ostico come quello dello spettacolo. Bisogna, però, avere un cuore aperto alla grazia e una mente dotata di spirito critico. A tutti il resto pensa Lui.