WEBINAR 9 NOVEMBRE / Eutanasia? Piuttosto “restiamo umani”!

L’Italia, come purtroppo sappiamo, sta attraversando una fase di “cultura dello scarto” e “della morte”. Sia dal Parlamento che dalla società civile arrivano spinte pro-eutanasia e pro-suicidio assistito. Da una parte, infatti, si sta discutendo alla Camera sul Testo Unico sul Suicidio Assistito, dall’altra, i Radicali hanno proposto un quesito referendario per legalizzare l’omicidio del consenziente.

Su queste tematiche l’Associazione Pro Vita & Famiglia porta avanti da anni la sua battaglia e ora arriva un Webinar dal tema Eutanasia e Suicidio Assistito. Alleviare o sopprimere? Restiamo Umani!. Sarà possibile seguirlo sui canali YouTube e Facebook dell’associazione martedì 9 novembre, alle ore 21. Ne abbiamo parlato con Jacopo Coghe, vicepresidente di Pro Vita & Famiglia.

Jacopo Coghe, quale sarà il focus del dibattito?
«Si parlerà ovviamente di eutanasia e suicidio assistito e del fatto che i più deboli e gli anziani si trovano sotto attacco. Si vuole ad ogni costo legalizzare la morte e non possiamo permetterlo. Saranno presenti esperti come Massimo Gandolfini, professore in Neurochirurgia, la scrittrice Susanna Bo e il professore di Diritto Costituzionale Filippo Vari. Insieme a loro, spiegheremo che la nostra battaglia riguarda tutti e può essere condivisa da tutti, credenti e non credenti, appartenenti a qualsiasi partito politico, perché l’eutanasia e il suicidio assistito, così come l’omicidio del consenziente, sono pratiche assolutamente contrarie tanto alla scienza quanto al diritto».

Il vostro grido è “Restiamo Umani”…
«Sì, perché sembra assurdo, ma anche una cosa così ovvia va ribadita. Il ruolo della medicina è, appunto, quello di essere umana, di stare accanto agli esseri umani. La medicina, i medici, gli infermieri, tutto il personale sanitario dovrebbero avere come obiettivo quello di eliminare la sofferenza, non il sofferente. Allo stesso tempo la nostra Costituzione tutela i più deboli e pone il diritto alla Vita come sacro e inviolabile».
Vi rivolgerete direttamente alla politica e all’opinione pubblica?
«Sì, vogliamo fare richieste ben precise alla politica e informare bene i cittadini. La politica deve fare il suo dovere, pensare al bene comune e alla salute dei cittadini. Dunque, chiediamo di bocciare il referendum dei Radicali, mentre per quanto riguarda il Testo Unico in discussione alla Camera, chiediamo al presidente del Consiglio Draghi e ai presidenti di Senato e Camera, Casellati e Fico di non legiferare in materia».

Quali sarebbero, al contrario, i rischi di una deriva pro-eutanasia?
«Se il Parlamento dovesse seguire questa linea di pensiero, l’Italia non tarderebbe a diventare in breve tempo come quei pochissimi paesi (solo una decina su 194) che hanno legalizzato da anni il suicidio assistito o l’eutanasia anche per bambini, diversamente abili o persone con problemi psicologici e psichiatrici. Lo ribadiremo proprio durante il webinar e grazie agli interventi degli esperti nel settore: deve vincere sempre e solo la cultura della vita».

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