45a Giornata Nazionale per la Vita: «La morte non è mai una soluzione»

La Conferenza Episcopale Italiana (CEI) ha pubblicato questi giorni il suo messaggio in occasione della 45a Giornata Nazionale per la Vita (che si celebrerà il 5 febbraio 2023).

La tematica «La morte non è mai una soluzione»: Dio ha creato tutte le cose perché esistano; le creature del mondo sono portatrici di salvezza, in esse non c’è veleno di morte” (Sap 1,14). La CEI avverte contro “il diffondersi di una cultura di morte” e interpella ognuno al fine di impegnarsi concretamente nella difesa della vita (troverete a tal riguardo il messaggio della Cei su www.chiesacattolica.it).

Un’altra informazione molto rilevante in merito al fine vita, è la recente Dichiarazione dell’Associazione Medica Mondiale (AMM) durante la sua 73a Assemblea che si è svolta a Berlino dal 5 al 8 ottobre scorso. In tale occasione l’AMM ha formulato una Dichiarazione sulle cure mediche di fine vita e ribadito la sua ferma opposizione all’eutanasia e al suicidio assistito aggiungendo che «cure di fine vita etiche dovrebbero sistematicamente rispettare e favorire l’autonomia del paziente e il suo potere di decisione rimanendo conformi ai valori del paziente e della sua famiglia».

D’altronde, la Dichiarazione dà diverse raccomandazioni ai professionisti sanitari, si può così leggere che: «I medici dovrebbero assistere un paziente che sta morendo, mantenendo per lui una qualità di vita ottimale, lottando contro i sintomi e rispondendo ai bisogni psicosociali e spirituali». Sottolinea che: «la sedazione profonda, che mira a sospendere la coscienza, non deve mai essere utilizzata per causare la morte del paziente».

La sofferenza e la malattia pongono ognuno di noi davanti a una seria questione etica di cui la soluzione non è certamente “dare la morte” o darsi la morte. La vita è un diritto indisponibile e eliminare la persona debole per eliminare la malattia non può essere la soluzione. Ogni vita è degna di essere vissuta e va rispettata (dal suo inizio alla sua fine). L’Amore e la prossimità nelle fasi difficili e delicate della vita sono indispensabili e contrastano la “cultura della morte” (ideologica e spesso centrata sul risparmio delle spese sanitarie). Preghiamo per una cultura della vita che sappia prendere cura dell’altro senza scartarlo quando ne ha il più bisogno.