“Dopo la morte della mia migliore amica, ho incontrato la fede all’Oasi della Pace “

Arianna Tocchetto “Dopo la morte della mia migliore amica, ho incontrato la fede all’Oasi della Pace “

Arianna Tocchetto “Dopo la morte della mia migliore amica, ho incontrato la fede all’Oasi della Pace “

Arianna Tocchetto, è una giovane ragazza, vissuta per un po’ di tempo a Medjugorje. Collabora con l’iniziativa “Cuori Puri”, nata il 25 giugno 2011 che si occupa della fase prematrimoniale nelle coppie.

Che cos’è esattamente “Cuori Puri”?

E’ un’iniziativa nata il 25 giugno 2011 a Medjugorje, in occasione del 30°anniversario delle apparizioni mariane.

Promuove il valore della castità prematrimoniale, noi infatti non siamo né una comunità e né un movimento perché “Cuori Puri”, ha sede in quelle parrocchie che ci vogliono accogliere.

I ragazzi scritti a “Cuori Puri”, continuano a frequentare le loro parrocchie, i loro movimenti e le loro comunità ma soprattutto i loro Padri Spirituali.

La castità è per tutti. Non possiamo racchiuderla in una sola realtà.

Noi poi spediamo gli anelli di Cuori Puri, a tutti i ragazzi che aderiscono a questa iniziativa.

Per iscriversi basta andare nel nostro sito: www.cuoripuri.it e nella pagina delle iscrizioni, si compilano i vari campi con i dati personali e soprattutto l’ultimo campo è quello più importante perché devono mettere per iscritto la motivazione per la quale s’iscrivono. Questo per noi è molto importante.

La castità è una grazia non è un gioco. Le persone che s’iscrivono, ricevono questo anello che è il simbolo della promessa fatta davanti ad un sacerdote e davanti a Dio, di vivere in castità, fino al giorno del matrimonio o per tutta la vita se decidono di consacrarsi.

Ci sono molte coppie che hanno aderito a questa iniziativa?

Si. Ci sono tante coppie ma anche tanti single. Siamo molto contenti perché non c’è un giorno che non arrivi almeno un iscrizione. In 2 anni abbiamo avuto 6.000 iscrizioni.

In seguito ad una disgrazia successa ad una tua cara amica che si è ammalata di tumore ed è morta, tu ti sei allontanata da Dio e dalla preghiera. Perché? Cosa ha scaturito in te?

Quando la mia migliore amica si è ammalata di tumore, ho iniziato a pregare Dio. Come succede a tanti, nel momento di bisogno noi lo cerchiamo. Perché quando stiamo bene, chi ha bisogno di Dio?

Quando è successo avevo 18 anni. In quel periodo, ogni giorno pregavo il Santo Rosario e chiedevo la grazia della sua guarigione. Però dopo un anno di sofferenza e di battaglia, perché era una ragazza giovane e piena di vita e non si arrendeva mai, l’ho vista purtroppo consumarsi lentamente finchè è morta.

Da quel momento, è esplosa la mia rabbia con Dio perché non accettavo la sua morte, volevo fare tante cose ancora con lei a da lì ho iniziato a non pregare più e a non andare a messa.

Ho detto a Dio “Ti ho pregato così tanto e a cosa è servito?”.

Ancora non capivo il progetto di Dio.

Se io tornassi indietro, rivivrei tutto per come è stato. Perché alla fine Dio, con la preghiera, ha creato con lei una vicinanza che va oltre questa vita.

Ogni tanto mi succede che quando ho bisogno sento che lei c’è. La vita non si ferma qui.

L’anno prima che tu partissi per Medjugorje, hai avuto un incidente stradale, dal quale ne sei uscita illesa. E’ stato questo accaduto che ti ha convinta ad andare a Medjugorje?

Devo dire proprio di si. Quest’incidente è avvenuto a maggio del 2009. Ad agosto dell’anno prima, nel 2008 mia sorella insisteva con me, per andare insieme a Medjugorje.

Io non ne volevo ancora sapere di pregare e andare in chiesa, avevo addirittura le ferie prenotate con gli amici e le dissi che non sarei andata a Medjugorje.

Quando mia sorella era tornata da Medjugorje, ho visto che era cambiata. Aveva una luce particolare negli occhi ed era sempre in pace con tutti.

Continuava a dirmi “Arianna, per capire devi venire a Medjugorje”.

Ma io ancora non mi sentivo di andare.

Poi a maggio del 2009, successe quest’incidente stradale molto brutto, perché ci schiantammo frontalmente a 100 all’ora e l’altra macchina aveva invaso la nostra corsia. Le cinture di sicurezza si erano spezzate, gli airbag erano scoppiati e la macchina con la forte botta si è schiantata con una macchina dietro. Eravamo in quattro.

Quando poi, è arrivata mia mamma, è scoppiata a piangere perché pensava di aver perso due figlie: eravamo io e mia sorella.

Da lì, mi sono detta che era meglio andare a Medjugorje a ringraziare la Madonna perché eravamo state veramente miracolate.