Bambina abusata a 10 anni: in Brasile le è stato indotto l’aborto

Foto di H. Hach da Pixabay

I Vescovi del Brasile fanno un appello: chiedono che la Chiesa, la famiglia e la società siano alleate per la tutela dei minori.

La Conferenza Episcopale del Brasile, torna a far sentire la sua voce dopo la vicenda della bambina abusata a soli 10 anni, rimasta incinta e per la quale il Tribunale ha autorizzato l’aborto indotto alla 22° settimana.

Il presidente della Commissione episcopale per la vita e la famiglia, in un’intervista a “Rede Aparecida”, ha richiamato l’attenzione sull’importanza dell’alleanza tra Chiesa, società e famiglia per la tutela dei minori.

Queste le parole del presule: “La maggior parte delle violenze avviene tra le mura domestiche  e questo rende i minori molto vulnerabili. Dobbiamo, quindi, aiutare i genitori a stare accanto ai propri figli e mobilitare gli insegnanti affinché sappiano cogliere, nei loro alunni, eventuali segni di depressione o di aggressività”. Dietro ad essi, infatti, “potrebbero esserci episodi di maltrattamenti domestici”. La stessa attenzione Monsignor Hoepers la richiede “ai catechisti” e “a tutta la società, la quale deve impegnarsi in favore della salvaguardia dei minori”. “Nessuno è esente da questo compito”, sottolinea il presule brasiliano, invitando che il governo attui “con urgenza, progetti specifici”.

Continua a dire il Vescovo brasiliano: È bene che cominciamo a riflettere sull’importanza della famiglia e sulla necessità che tutte le forze politiche comincino a investire di più su di essa, in quanto elemento di equilibrio sociale”. Non spetta, infatti, “solo alla Chiesa, bensì a tutta la società salvaguardare i valori e l’importanza della vita familiare” per il bene comune e di ciascuno. 

Monsignor Hoepers riferendosi al caso della bambina abusata di dieci anni e incinta, definisce l’aborto che le è stato indotto un “atto criminale”, averle inflitto la morte del proprio bambino, innocente e senza alcuna colpa.

“L’aborto non è l’unica soluzione”, ci sono altre possibilità in favore della vita. “Oggi infatti la scienza, la psicologia, la medicina offrono molte soluzioni per accompagnare una gravidanza”, senza dimenticare l’eventualità di dare il bambino in adozione. “Perché, allora, scegliere la morte e non la vita? È questa la società che vogliamo costruire, una società che uccide i suoi figli?” E’ una domanda che il Vescovo fa a tutti.

Il Vescovo inoltre invita lo Stato a tutelare il nascituro perchè l’aborto non può essere visto come una soluzione; la vita non si protegge scegliendo la morte  e dire ciò non è fanatismo religioso ma tutelare i minori.