Bosnia-Erzegovina: l’Aja conferma la condanna di Mladić

Il 24 giugno 1981 di 40 anni fa iniziavano le apparizioni di Nostra Signora a Medjugorje, nel cuore della Bosnia-Erzegovina. Maria si presenta allora come “Regina della Pace” e chiama alla conversione.

Dal 1991 al 2001 seguiranno le guerre jugoslave portando la Bosnia-Erzegovina in un conflitto armato dal 1992 al 1995.

L’8 giugno 2021 il tribunale dell’Aja ha confermato la condanna all’ergastolo anche in appello per Ratko Mladić, soprannominato il “macellaio di Bosnia”.

L’ex capo militare, oggi all’età di quasi 80 anni, è stato riconosciuto colpevole per genocidio, crimini contro l’umanità e crimini di guerra durante la guerra di Bosnia.

Dal 1992 al 1995 ci sono stati circa 100.000 morti e 2,2 milioni di deportati.

Mladić è stato responsabile di “pulizia etnica” contro i musulmani nella Bosnia-Erzegovina, nell’insensato sogno di creare dopo la caduta del comunismo, la “Grande Serbia”.

Il Memorial di Srebrenica, inaugurato il 20 settembre 2003, ricorda i più di 8.000 ragazzi e uomini musulmani giustiziati in un bosco nel 1995 mentre donne e bambini venivano portati via con la forza in pullman.

Durante il genocidio i cadaveri furono gettati in diverse fosse comuni, ancora oggi non tutte le vittime sono state identificate.

Come Ratko Mladić, diversi responsabili furono condannati per i crimini commessi durante le guerre in ex Jugoslavia: Radovan Karadžić (l’ex presidente della Repubblica Serba di Bosnia-Erzegovina) anche lui condannato all’ergastolo nel 2019 e l’ex presidente Slobodan Milošević (morto nella sua cella all’Aja nel 2006).

Dopo tanti anni si stanno ancora facendo ulteriori ricerche ed indagini.

L’8 maggio del 1995 Giovanni Paolo II nel suo messaggio per il 50° anniversario della fine della II Guerra Mondiale in Europa, ricordava:

“Troppi conflitti in diverse parti del mondo sono ancora oggi aperti. L’opinione pubblica, colpita dalle orrende immagini che entrano ogni giorno nelle case attraverso la televisione, reagisce emotivamente, ma finisce troppo presto con l’abituarsi e quasi con l’accettare l’ineluttabilità degli eventi. Questo, oltre che ingiusto, è oltremodo pericoloso. Non si deve dimenticare quanto è successo nel passato e quanto anche oggi succede. Sono drammi che toccano innumerevoli vittime innocenti, le cui grida di terrore e di sofferenza chiamano in causa le coscienze di tutti gli onesti: non si può e non si deve cedere alla logica delle armi! (…) Occorre pure ricordare che non solo la militarizzazione degli Stati, ma anche il facile accesso alle armi da parte dei privati, favorendo il diffondersi della delinquenza organizzata e del terrorismo, costituisce una imprevedibile e costante minaccia per la pace”.

Con forza poi ribadiva:

“Mai più la guerra! Sì alla pace! Questi erano i sentimenti comunemente manifestati all’indomani di quello storico 8 maggio 1945”….facciamo tesoro di queste sue parole e preghiamo con Nostra Signora per la conversione e la Pace.