Il Ddl Zan è un disegno di legge attualmente in esame alla commissione Giustizia al Senato. Era stato approvato dalla Camera il 4 novembre 2020.
Il Ddl in questione interviene su due articoli (604- bis e 604- ter) del codice penale per aggiungere la “prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità” (ampliando così il campo d’azione della legge Mancino del 1993).
Il 17 maggio scorso è stata celebrata la giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia.
La ricorrenza di questa data è prevista anche nel testo del Ddl Zan per istituzionalizzarla in Italia con varie manifestazioni previste anche nelle scuole.
Nell’articolo 7 del Ddl Zan si può leggere:
“In occasione della Giornata nazionale contro l’omofobia, la lesbofobia, la bifobia e la transfobia sono organizzate cerimonie, incontri e ogni altra iniziativa utile per la realizzazione delle finalità di cui al comma 1. Le scuole, nel rispetto del piano triennale dell’offerta formativa di cui al comma 16 dell’articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, e del patto educativo di corresponsabilità, nonché le altre amministrazioni pubbliche provvedono alle attività di cui al precedente periodo compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e, comunque, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica”.
Lottare contro ogni forma di discriminazione e violenza è un dovere a tutti i livelli ed è molto importante (bullismo, femminicidio , razzismo….).
Tuttavia, da anni alcune lobby (in ambiti politici, culturali, associativi…) si fanno portavoce nazionale ed internazionale di progetti per l’inclusione e la diversità. Ci sono anche tanti finanziamenti erogati in questo settore ma spesso sono solo la facciata per promuovere anche l’ideologia “gender”.
Il Ddl Zan punirebbe fino a 6 anni di reclusione, in certi casi, l’istigazione a commettere discriminazioni fondate sull’orientamento sessuale, l’identità di genere e il genere……il problema non è di accogliere, amare e non discriminare una persona con un orientamento sessuale diverso….il punto non è questo, la legge va ben al di là…potrebbe essere a breve uno strumento di condizionamento ideologico del pensiero (come avviene già in certi paesi come la Spagna, l’Inghilterra, gli Stati Uniti).
Adesso dirò le cose molto semplicemente, non sono nè di destra e nè di sinistra ma penso che una sola bandiera deve essere seguita: la verità e un amore per la nostra umanità…e soprattutto per le future generazioni.
Come il Ddl Zan potrebbe influenzare la nostra quotidianità?
– con il via libera a corsi e formazioni “gender” nelle scuole (ad esempio nel 2014 in Germania alcuni genitori sono stati incarcerati per non aver fatto seguire tali corsi ai loro figli).
Ricordiamo che l’articolo 30 della Costituzione italiana e l’articolo 26 della Dichiarazione dei Diritti Umani tutelano la libertà di educazione dei genitori: “Ogni individuo ha diritto all’istruzione…..I genitori hanno diritto di priorità nella scelta del genere di istruzione da impartire ai loro figli” (art.26);
– la dicitura “genitore 1” e “genitore 2” diventerebbe realtà (lo è già in Francia, Usa …)…senza un papà e una mamma è più facile creare una realtà fittizia…non ci sono allora più limiti (utero in affitto e così via);
– certamente spingere ideologicamente un bambino/a minore a cambiare sesso con terapie ormonali (contro la volontà dei propri genitori come avviene già in Spagna e negli Usa) non mi sembra neanche giusto.
Il mondo è già immerso in questa realtà da anni (leggi, linee guide varie, politica, cultura, trasmissioni tv, film, cartoni, pubblicità).
E’ anche interessante sapere che pochi giorni fa l’ Ufficio scolastico regionale per il Lazio ha ritirato la nota del 14 maggio scorso riguardante linee guide gender inviate alle scuole per le “strategie di promozione del benessere dei bambini e degli adolescenti con varianza di genere”.
L’Azienda Ospedaliera San Camillo Forlanini ha preso le sue distanze con un comunicato stampa disconoscendo tali linee guida e diffidando l’istituto Metafora per aver utilizzato, senza alcuna autorizzazione, il loro logo a tale fine.
In questi tempi così difficili affidiamoci alla preghiera (per tutti i credenti e non)…questo anno è l’anno della famiglia: “Il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1,14).
Ancora oggi la Buona Notizia ci richiama a Nazareth ed è messaggio di Amore e Speranza.