Suor Anna Maria del Sacro Cuore delle Adoratrici del Santissimo Sacramento, è entrata in convento all’età di 72 anni ed è un’infermiera che si prende cura delle sorelle ammalate.
Suor Anna Maria del Sacro Cuore delle Adoratrici del Santissimo Sacramento, si trova nel convento di Seregno (Milano) spesso la si vede pregare in ginocchio, vive lì, da ben 10 anni in precedenza era nel convento di Genova (Albaro).
Quando la suora non prega, si dedica alla cura delle sorelle ammalate essendo un’infermiera. La sua storia è particolare come l’età in cui è entrata da novizia in convento, a soli 72 anni!
Ad Avvenire ha raccontato la sua testimonianza di vita: a tre mesi e mezzo nel 1920, fu colpita da una broncopolmonite fulminante e non era curabile. Il medico disse alla mamma Maria che aveva chiesto di venire a visitare la piccola il giorno dopo: «È inutile, domani la piccina non c’è più». La mamma a quel punto s’inginocchiò e chiese al Signore di pensarci lui.
E il Signore esaudì la preghiera, oggi la piccola bambina di tre mesi e mezzo ha 100 anni ed è suora, vive insieme alle sue consorelle nel convento di Seregno.
La vocazione è arrivata molto tardi, durante la sua vita ha fatto la maestra a Chiavari, diventando educatrice dei figli delle famiglie degli “armatori” Costa, famosi in tutto il mondo per le navi da crociera e preparandoli nelle residenze di Rapallo, al superamento degli esami scolastici e alla Prima Comunione.
Quando la donna, decise di entrare in convento subentrarono problemi di famiglia, la salute della madre precaria (poi morì a 98 anni) e il fatto che le sorelle intendevano studiare e in casa non c’erano soldi.
Le sorelle riuscirono a laurearsi e a sposarsi, nel 1991 sia il papà che la mamma morirono, così in Anna Maria riaffiorò il desiderio della clausura. Ma a 72 anni chi l’avrebbe ospitata?
«La mano del Signore ha agito facendomi incontrare un parroco di Genova che mi ha proposto tre soluzioni: Vada, si presenti, e vedrà che il Signore Le sarà vicino».
Anna entrò in convento nel 1992, e da subito fece tante ore di Adorazione insieme al percorso di preparazione.
La superiora suor Daniela racconta: «La troviamo spesso non solo nella chiesa, anche in qualche angolo del monastero in ginocchio, intenta a pregare in solitudine». Quando non prega, suor Anna Maria si dedica alla cura e all’assistenza in infermeria alle consorelle malate e assai più giovani: «Faccio quel che posso per ringraziare il Signore» si schermisce con il suo sorriso coinvolgente.
Fonte. Gaudium Press di Rita Sberna