Sono giovanissime hanno 20 anni e si chiamano Maria e Consolata, proprio qualche settimana fa, hanno fatto l’ingresso all’università cattolica Rucha d’Iringa, nel cuore della Tanzania.
Si sono iscritte a scienze dell’educazione, il loro sogno è diventare professoresse di storia e inglese.
Hanno una storia triste alle spalle, in quanto dopo la morte del padre, sono state abbandonate dalla madre e accolte in una missione cattolica. Le due gemelle “siamesi” sono unite al livello dell’addome.
Sono delle ferventi credenti, una di loro ha dichiarato: Non vedevamo l’ora di vivere questo giorno! È per la grazia di Dio che ci siamo arrivate, e grazie alla preghiera degli amici.
In Tanzania le conoscono tutti, e dopo aver conseguito il diploma di maturità, le due gemelle hanno dichiarato di voler difendere i bambini handicappati o marginalizzati che proprio nel loro paese vengono abbandonati (com’ è successo a loro).
A giugno Maria dichiarava sulle reti nazionali TBC: I genitori che nascondono o rinchiudono i loro bambini handicappati dovranno rendere conto a Dio.
La giovane donna diceva contestualmente:Gli esseri umani, handicappati o no, sono uguali e hanno i medesimi diritti.
Rita Sberna