Edith Stein e il mistero della Croce

Edith Stein nasce a Breslavia il 12 ottobre 1891 da una famiglia ebrea, la sera della festa religiosa del Yom Kippur (giorno dell’espiazione). Sua madre vede in questa circostanza un segno di predilezione del Signore. Edith è l’ultima di 11 figli. A 14 anni diventa atea fino alla sua conversione cattolica nel 1921 (riceverà il battesimo nel 1922).

All’inizio dei suoi studi ha una tensione sincera verso la verità, fa studi in psicologia ma non trova risposte alle sue domande esistenziali. Un giorno un suo amico le consiglia la lettura di un libro molto in voga all’epoca “Le ricerche logiche” di Edmund Husserl. Si appassiona allora alla fenomenologia e diventa discepola di Husserl, il fondatore di questa scuola di pensiero. Studia filosofia a Gottinga e si fa notare per la sua mente brillante. La giovane studiosa impara “a considerare ogni cosa senza pregiudizi” e a purificare lo sguardo liberandosi da “qualsiasi tipo di paraocchi”.

Nel 1915 scoppia la Prima Guerra mondiale, malgrado la disapprovazione di sua madre presta servizio per la Croce Rossa in un ospedale militare a Weisskirchen. Molti dei suoi amici sono al fronte: nel 1917, la morte di Adolf Reinach (suo maestro e confidente) la sconvolge. Anna (la moglie di Reinach) testimonia la sua comunione con Cristo nel lutto: i due coniugi si erano da poco avvicinati alla fede cattolica. Edith intravede allora la speranza cristiana malgrado il dolore e lo scandalo della Croce: anche se fugace il suo cammino di conversione era cominciato.

Soltanto nell’estate del 1921, ospite dei suoi amici Conrad-Martius, Edith Stein legge l’autobiografia di Santa Teresa d’Avila, trovata per caso nella biblioteca di famiglia.

Lo aveva letto per tutta la notte, aveva finalmente trovato Dio: “Quando chiusi il libro, dissi a me stessa: Questa è la verità!”.

Edith riceve il battesimo il 1º gennaio del 1922, a Bergzabern. Nel 1933 entra al Carmelo di Colonia con il nome religioso di suor Teresa Benedetta della Croce. Il 2 agosto 1942 viene arrestata insieme alla sorella Rosa e deportata nel campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Muore il 9 agosto.

Aveva capito il senso della vita e della sofferenza umana alzando gli occhi a Cristo. La verità tanto cercata era lì, nel mistero della Croce sino alla donazione totale di sé.

Scriverà: “quanto più profondamente un’epoca è sommersa nella notte del peccato e nella lontananza da Dio, tanto più necessita di anime che siano intimamente unite a lui. E Dio non permette che queste manchino in tali situazioni”.

Suor Teresa Benedetta della Croce fu canonizzata nel 1998 da Giovanni Paolo II e dichiarata patrona d’Europa l’anno seguente.

Nel 1987, durante la beatificazione il Santo Padre la ricordò come la:illustre figlia di Israele e allo stesso tempo figlia del Carmelo. Suor Teresa Benedetta della Croce, una personalità che porta nella sua intensa vita una sintesi drammatica del nostro secolo, una sintesi ricca di ferite profonde che ancora sanguinano, ma per la cui cura, fino ai giorni nostri, continuano ad impegnarsi uomini e donne consapevoli della loro responsabilità; nello stesso tempo la sintesi di una verità piena al di sopra dell’uomo, in un cuore che rimase così a lungo inquieto e inappagato, “fino a quando finalmente trovò pace in Dio” (Giovanni Paolo II).