Ero al Family Day, per testimoniare che la famiglia è una cellula fondamentale della società

Intervista a Marco Invernizzi, giornalista in varie riviste e quotidiani cattolici , Direttore del mensile “La Roccia” e conduttore del programma “La Voce del Magistero”su Radio Maria. Invernizzi è Socio –Fondatore di Alleanza Cattolica.
Marco era presente al Family Day, ed è intervenuto sul palco del Circo Massimo a favore della famiglia. Abbiamo fatto a lui alcune domande.

Cos’ha significato per lei essere presente al Family Day?
E’ stato molto significativo partecipare a questo grande evento che rappresenta il culmine di una lunga battaglia culturale, ed ultimamente anche Politica che ha come oggetto la difesa e la promozione della famiglia come cellula fondamentale della società, fondata sul matrimonio “per sempre” fra un uomo ed una donna che sono aperti alla vita.
Ha rappresentato anche una testimonianza culturale della complementarietà, dell’uomo e della donna, dal cui amore nasce la vita ed il futuro della civiltà della quale facciamo parte. Questo è in contrapposizione all’ideologia gender, che ormai viene diffusa nelle scuole, ed attraverso i mezzi di comunicazione, mettendo in discussione il progetto d’amore di Dio sull’uomo che si manifesta attraverso l’identità sessuale del maschio e della femmina che sono all’origine della vita.

Una parte della società afferma, sulla questione delle adozioni gay, che i bimbi crescono bene dove c’è amore e quindi anche insieme ad una coppia omosessuale che si ama. Lei cosa risponde?
Intanto bisogna capire cosa s’intende per “amore”. Parlando di amore, in questo caso s’intende il bene dell’altro ovvero dei bambini. I bambini vengono concepiti in natura da un uomo e da una donna ed hanno bisogno, della madre e del padre, come punti di riferimento educativi per crescere in maniera equilibrata.
Siamo di fronte ad un sovvertimento radicale e d’identità della persona che ha nella componente sessuale una caratteristica importante cioè l’uomo è una persona asessuata che nasce e cresce o maschio o femmina.
Servizio di Rita Sberna