Nel 1989 cadeva il muro di Berlino….questo muro (di 155 kilometri) divideva la città di Berlino ed era il simbolo della divisione tra il blocco sovietico ad Est e l’occidente ad Ovest.
Ancora oggi vediamo altri muri elevarsi sull’intero pianeta e particolarmente in Europa dove si assiste ad accese tensioni internazionali (tra Polonia e Bielorussia ad esempio ma non solo)
Questo 5 dicembre 2021 Papa Francesco ha incontrato i rifugiati del “Reception and identification centre” di Mytilene, nell’isola greca di Lesbo.
Il mondo ha potuto vedere le immagini del campo con recinti e prefabbricati somiglianti più ad una prigione che ad un alloggio: migliaia di persone ( tra cui molte famiglie con bambini) sono sotto alta sorveglianza e costrette a rimanere per un periodo indeterminato (alcune persone sono già intrappolate da anni), si è autorizzati a uscire del campo circa 3 ore a settimana a turno, la maggior parte del tempo non c’è acqua o elettricità, le donne e le bambine devono uscire accompagnate per non essere aggredite andando al bagno…
In questo “non luogo” e in questa precisa situazione di estrema precarietà e disumanità, il Santo Padre ha voluto semplicemente esserci: camminava, parlava e benediva tutti. Si potevano vedere tanti bambini e persone di ogni cultura ed etnia desiderose di salutarlo e chiedere il suo aiuto.
Papa Francesco ricorderà poi nel suo discorso: “Se vogliamo ripartire, guardiamo i volti dei bambini. Troviamo il coraggio di vergognarci davanti a loro, che sono innocenti e sono il futuro”.
Così come afferma il Pontefice: “È triste sentir proporre, come soluzioni, l’impiego di fondi comuni per costruire muri. Certo, si comprendono timori e insicurezze, difficoltà e pericoli. Si avvertono stanchezza e frustrazione, acuite dalle crisi economica e pandemica, ma non è alzando barriere che si risolvono i problemi e si migliora la convivenza. È invece unendo le forze per prendersi cura degli altri secondo le reali possibilità di ciascuno e nel rispetto della legalità, sempre mettendo al primo posto il valore insopprimibile della vita di ogni uomo”
Ricordiamo che Pontifex (in latino) significa “costruttore di ponti” e che il Santo Padre non può fare a meno di creare ponti tra le culture, le nazioni e di predicare l’unione dei popoli in Cristo…l’umanità e i cristiani in modo particolare devono prendere sul serio la loro vocazione ed essere autentici testimoni dell’Amore (oltre i muri, le guerre, l’indifferenza, le paure, gli interessi pecuniari e gli egoismi).
Per il momento mi fermo qui e vi invito a ripetere con tutto il cuore la bellissima preghiera di San Francesco nell’attesa del Bambin Gesù, portatore della vera Luce e Pace, di cui tanto arde il nostro cuore:
“O Signore, fa di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa ch’io porti amore,
dove è offesa, ch’io porti il perdono,
dove è discordia, ch’io porti la fede,
dove è l’errore, ch’io porti la Verità,
dove è la disperazione, ch’io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch’io porti la gioia,
dove sono le tenebre, ch’io porti la luce.
O Maestro, fa che io non cerchi tanto:
ad essere compreso, quanto a comprendere.
ad essere amato, quanto ad amare.
Poiché:
sì è dando, che si riceve:
perdonando, che si è perdonati;
morendo, che si risuscita a Vita Eterna.
Amen”
(Preghiera semplice, San Francesco di Assisi)