La leggenda del contadino irlandese e del Giudizio di Dio

Foto di RENE RAUSCHENBERGER da Pixabay

Questa è una leggenda irlandese che tratta di un povero contadino “sempre lieto e compagno di allegria” che sognò di essere morto e di trovarsi di fronte al Giudizio universale.

Era quasi disperato perchè aveva molte marachelle sulla coscienza. Sentiva che il Giudice, assegnando qualcuno tra i beati diceva: “Avevo fame, e tu mi hai sfamato. Vieni nella mia gloria”, oppure “Avevo freddo, e tu mi hai rivestito”, o anche “Avevo sete, e tu hai calmato la mia arsura” …. Insomma si capiva che ogni opera buona fatta al prossimo per amor di Dio era subito premiata.

Il contadino tremava perchè non ricordava di aver mai beneficato quel Giudice sfolgorante di bellezza e di luce: quando venne il suo turno, egli fu inviato tra i beati. “Che cosa mai gli avrò fatto di buono?”, si chiedeva umilmente.

E il Giudice esclamò: “Ero triste un giorno, e tu mi hai sorriso; ero addolorato e mi hai consolato con un lieto discorso; ero turbato, e tu mi hai rallegrato. Entra, benedetto, nel gaudio del tuo Signore”.

Per il Regno non occorre quindi conoscere i tempi e i momenti che il Padre si è riservato; basta discernere il presente come momento della conversione e testimoniare il Figlio nella forza dello Spirito.