Fatima: evitiamo le interpretazioni politiche!

Fatima, settembre 2017
Foto: Cristiani Today - Luca Marcolivio

Mentre scriviamo, è arrivata la conferma: sabato 13 maggio 2023 il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, farà visita a Roma e incontrerà papa Francesco, la premier Giorgia Meloni e, forse, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. È ben noto che il Vaticano è uno dei pochi Stati che, fin dalle prime battute della guerra russo-ucraina, ha lavorato per spianare la strada alla pace tra i due belligeranti e che sta portando avanti un lavoro diplomatico ben lontano dai riflettori.

La notizia dell’incontro tra il Santo Padre e il presidente ucraino rincuora e ridà speranza, a prescindere da quanto potrà concretamente incidere sulla risoluzione positiva del conflitto. Indipendentemente dalle motivazioni politiche e geopolitiche, tuttavia, ci fa piacere cogliere una provvidenziale coincidenza: questo incontro si tiene nella memoria liturgica della Madonna di Fatima: 106 anni esatti dopo la prima apparizione. La Russia è esplicitamente nominata dalla Vergine ai tre pastorelli portoghesi nel 1917. La Madonna ha chiesto la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato, altrimenti avrebbe “sparso i suoi errori per il mondo”. Nell’ottobre di quello stesso anno, a Mosca scoppia la rivoluzione bolscevica e si insedia una delle più sanguinose e terribili dittature della storia, indubbiamente la prima per durata temporale: ben 72 anni (1917-1989).

La profezia della Madonna si riferiva al comunismo? Oppure al conflitto attuale? O forse addirittura a entrambi? Qualcosa ci lascia pensare che la risposta la otterremo soltanto nei prossimi anni e che, come ebbe a dire papa Benedetto XVI nel 2017, le profezie di Fatima non si sono ancora del tutto compiute. Ne abbiamo, però, ricavato una certezza: la Russia gioca un ruolo assolutamente centrale in queste profezie. Le visioni di Fatima hanno forse un contenuto politico? Improbabile. Dobbiamo pregare per la conversione del presidente russo Vladimir Putin e per tutti i suoi connazionali che hanno avviato la guerra in Ucraina? Dobbiamo sicuramente pregare per loro, così come è doveroso farlo per tutti i potenti della terra, tanto più in questo caso in cui le responsabilità del conflitto sicuramente non sono di un solo Paese.

C’è anche chi ritiene che la conversione della Russia, in realtà, sia già avvenuta (prima ancora di Francesco, era stato San Giovanni Paolo II a consacrare il mondo – Russia compresa – al Cuore Immacolato di Maria nel 1984) e che questo grande Paese stia svolgendo un ruolo provvidenziale per l’umanità e per il ritorno dell’umanità a Cristo. Non si può negare che, al netto della guerra, della poca democrazia e della corruzione, in Russia, da ormai un po’ di anni, vi sia una riscoperta della fede da parte del popolo e che alcune forme di decadenza morale che coinvolgono in modo sempre più forte l’occidente, a quelle latitudini siano state respinte. Tutto questo è sufficiente a giustificare la collocazione in toto della Russia tra “i buoni”? Assolutamente no. Non si può, però, nemmeno fare l’errore opposto di demonizzare questo Paese (eventualmente anche in forza di bislacche interpretazioni di altro segno delle profezie di Fatima).

Osiamo dire che in Russia, anche alla luce di Fatima, si gioca il futuro dell’unità ecumenica dei cristiani e che, in questa temperie, scorgiamo una provvidenziale occasione di riavvicinamento tra cattolici e ortodossi, oltre che il preludio di una pace tra popoli molto differenti. Anche se tanti elementi potrebbero indurre a farlo, non bisogna cadere nell’errore di dare un’interpretazione politica di Fatima. Sono indubbiamente in atto uno scontro globale e una guerra, tuttavia, la Russia e la Ucraina ne sono soltanto la punta dell’iceberg. La vera guerra non è tra Paesi o tra alleanze militari e forse nemmeno tra “civiltà”. La vera guerra è tra il Bene e il Male e ad uscirne vincitore non sarà una nazione o un popolo. La vera guerra non si combatte con le armi e a trionfare sarà soltanto il Cuore Immacolato di Maria. In che modo avverrà non ci è dato di sapere ma ci sono tanti, troppi segni dei tempi che richiamano i contenuti del messaggio di Fatima e altrettanto grandi evidenze che il compimento di quelle profezie (vedi Medjugorje) sono sempre più vicine.