Giovanni Paolo II: Beati i poveri

Giovanni Paolo II: Beati i poveri

La preghiera più grande e più bella, è quando avviciniamo un cucchiaio pieno di minestra calda alla bocca affamata di un povero in strada.

Senza di loro no ci sarebbe missionarietà, ma loro condizione di vita deve essere cambiata necessariamente in meglio, altrimenti i Cattolici non sono buoni missionari.

Dio ci chiede di cambiargli al vita, non di fari vedere per ottenere applausi, ma di cambiare la loro quotidianità, dalla tragedia alla luce di Dio.

Tutti siamo stati creati da Dio per il Paradiso nessun escluso, ma Dio in questo Suo disegno di salvezza, si avvicina in maniera più marcata ai poveri, non perché li ama maggiormente ai ricchi, a perché i poveri sono più aperti ad accogliere le cose sante del cielo, compresa la Sua eterna parola di vita.

Questa è la chiesa missionaria di cui era innamorato San Giovanni Paolo II°, una chiesa che no aveva paura di avvicinarsi agli emarginati, anzi, il Papa sentiva nel proprio cuore che quella era la vera chiesa alla quale tutti i fedeli del mondo si darebbero dovuti avvicinare.

Beati poveri i spirito,

perché di essi è il Regno dei cieli. “

 Andrea Pagnini