Giuseppe De Donno “La terapia al plasma nella cura del Coronavirus”

Giuseppe De Donno

Intervista al Direttore di pneumologia e terapia intensiva dell’ospedale Carlo Poma di Mantova sulla situazione del coronavirus oggi!

Lei è stato l’unico medico che ha presentato e sperimentato la terapia al plasma iperimmune nella cura al coronavirus. Come sono andati questi mesi?

In realtà la terapia al plasma iperimmune ha una storia che viene da molto lontano. Gli ideatori del Protocollo Mantova e Pavia sono il Dottor Massimo Franchini Direttore dell’Immuno-trasfusionale di Mantova e il Dottor Cesare Perotti di Pavia. Io sono stato tra i clinici che più convintamente ha utilizzato questa procedura terapeutica. In questi mesi, nel mondo, sono cresciuti enormemente i Centri che utilizzano il plasma di paziente convalescente.

 Ci dice qualcosa riguardo alla terapia basata sul plasma donato dai malati di Covid-19, di cui Mantova è stata tra gli iniziatori?

E’ la possibilità di trattare con il plasma dei pazienti guariti, ricco in immunoglobuline, pazienti ancora ammalati. Il precoce utilizzo di plasma iperimmune permette di evitare l’evoluzione della malattia verso la sindrome da distress respiratorio acuto e quindi prevenirne il ricovero in rianimazione.

A Mantova il plasma di paziente convalescente viene usato già dalle prime ore, dai nostri Colleghi Infettivologi. Anche per questo, verosimilmente, la situazione è sotto controllo.

 In quest’attuale momento, a che punto è l’emergenza sanitaria?

Se guardiamo ai paesi attorno a noi, Spagna, Inghilterra, Francia, possiamo vedere come la pandemia stia vivendo un momento di ripresa. In Italia, verosimilmente, stiamo godendo degli sforzi fatti durante la “chiusura totale” e dagli sforzi fatti dai connazionali nel rispetto delle tre regole fondamentali: obbligo di mascherina, distanziamento, igiene. Però questo virus non lo conosciamo bene e quindi non dobbiamo abbassare la guardia.

La risalita dei contagi dai mass media sembra essere stata affrontata con allarmismo, non crede?

Io ritengo di no. La guardia, come dicevo, deve rimanere alta. Di fronte ad un virus che conosciamo poco è giusto essere attenti. Pur con ottimismo.

Tutti gli asintomatici sono persone che di certo contageranno?

Assolutamente no. Nella maggior parte dei casi i portatori sani non sono diffusori.

Pensa che con l’apertura delle scuole nei prossimi mesi ci saranno delle ricadute riguardo al virus?

Ritengo che la riapertura delle scuole sia un momento molto delicato per la circolazione del virus. Il paese sta mettendo in atto ogni sforzo di contenimento.

Ritornando al plasma, chi ha già effettuato la terapia al plasma, avrà bisogno del vaccino?

Sono due cose diverse. Il plasma è una terapia, il vaccino è misura di prevenzione. Il plasma viene utilizzato per debellare l’infezione, soprattutto quando la carica virale è alta.

Il vaccino sarà veramente la soluzione al virus?

In molte pandemie lo è stato. Ci auguriamo sia così anche per questa terribile pandemia.

Servizio di Rita Sberna