Il “Cremona Pride” si pubblicizza con la blasfemia

Il Gay Pride di Cremona del 4 giugno scorso non ha trovato di meglio per pubblicizzarsi che ulteriori gesti blasfemi contro la Madonna. Non sono mancate reazioni di sdegno e polemiche a riguardo. Durante il corteo una bambola a sembianze di donna con il seno scoperto sfilava con l’intento di rappresentare una pseudo Santa Vergine trasgressiva e blasfema in processione.

Però a pensarci bene, questa bambola non è la Madonna ma solo una visione deformata della realtà. Lontano dall’essere un capolavoro degno di Michelangelo o Leonardo da Vinci di cui potrebbe andare fiera la nostra umanità assetata di bellezza, direi che purtroppo dal punto di vista artistico si è visto di meglio.

Certo è peccato che il Gay Pride e le sue comunità si prestino a tali atti di volgarità, spregio e discriminazione in contrasto con la loro difesa sistematica, davanti ai mass media, del rispetto e dei diritti.

Molto significativo il messaggio del vescovo di Cremona, Antonio Napoliono, in seguito al triste evento sul sito della diocesi:

All’indomani della manifestazione “Cremona Pride” tenutasi sabato 4 giugno in città, raccolgo lo sconcerto di numerosi cittadini, credenti e non credenti, per la presenza di immagini offensive ed evidentemente blasfeme, che non possono avere alcun valore educativo o comunicativo di valori e diritti. Sono gesti che non fanno bene a nessuno, e che feriscono anche i tanti che si stanno impegnando con reciproco rispetto per una società senza discriminazioni.

Esprimo il dolore mio e della comunità cristiana, nel desiderio di imparare sempre dalla Madre di Dio e dell’umanità uno sguardo di accoglienza, comprensione e riconciliazione verso tutti. La Chiesa cremonese, impegnata in un aperto dialogo sinodale con tante voci ed esperienze delle proprie comunità e della società civile, alimenterà nella preghiera l’ulteriore impegno di annuncio e dialogo, che questi tristi episodi non hanno la forza di intaccare”.

Maria è la “piena di grazia”, donna umile in cui il Verbo si è fatto carne. Maria è la Madre ai piedi della croce, una madre paziente che ama tutti i suoi figli (anche i più ribelli e disorientati). Certamente prega per tutti e noi con lei.