Il grido della Pace: «L’umanità deve porre fine alle guerre o sarà una guerra a mettere fine all’umanità»

Dal 23 al 25 ottobre si è tenuto a Roma il trentaseiesimo incontro interreligioso mondiale (intitolato Il grido della Pace” ) organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio nello Spirito di Assisi.

Il 27 ottobre 1986 Giovanni Paolo fu il precursore di tale iniziativa ad Assisi e lanciò il seguente appello nel suo discorso conclusivo:

«Continuiamo a diffondere lo spirito di Assisi, continuiamo a vivere il messaggio della pace!»

Tracciò così per la prima volta la strada ai suoi successori nella città del “poverello”. Questo grido per la Pace si è tramandato di generazione in generazione e ancora oggi, nel 2022, Papa Francesco interpella le coscienze:

«Quest’anno la nostra preghiera è diventata un “grido”, perché oggi la pace è gravemente violata, ferita, calpestata: e questo in Europa, cioè nel continente che nel secolo scorso ha vissuto le tragedie delle due guerre mondiali. Siamo nella terza».

Nella preghiera e nel dialogo i rappresentanti delle religioni mondiali si sono radunati a Roma per ascoltare Dio e i cuori degli uomini e delle donne del nostro tempo.

Nel rispetto delle diverse fedi e uniti in una sola famiglia umana si è pregato per la Pace. La preghiera continua nella vita quotidiana e Dio ci rende partecipi del suo regno. Alle parole devono seguire i fatti…perché siamo chiamati ad essere strumenti di pace.

Al termine della cerimonia finale al Colosseo il 25 ottobre il Pontefice e i diversi rappresentanti religiosi hanno firmato l’Appello di pace di Roma. Copie del testo sono poi state consegnate simbolicamente da Edith Bruck, una degli ultimi testimoni della Shoa, ai giovani che poi l’hanno distribuito a tutti i partecipanti.

Ecco l’Appello di Pace di Roma 2022 che vi invito a leggere:

«Riuniti a Roma nello spirito di Assisi, abbiamo pregato per la pace, secondo le varie tradizioni ma concordi. Ora noi, rappresentanti delle Chiese cristiane e delle Religioni mondiali, ci rivolgiamo pensosi al mondo e ai responsabili degli Stati. Ci facciamo voce di quanti soffrono per la guerra, dei profughi e delle famiglie di tutte le vittime e dei caduti.

Con ferma convinzione diciamo: basta con la guerra! Fermiamo ogni conflitto. La guerra porta solo morte e distruzione, è un’avventura senza ritorno nella quale siamo tutti perdenti. Tacciano le armi, si dichiari subito un cessate il fuoco universale. Si attivino presto, prima che sia troppo tardi, negoziati capaci di condurre a soluzioni giuste per una pace stabile e duratura. 

Si riapra il dialogo per annullare la minaccia delle armi nucleari.  

Dopo gli orrori e i dolori della seconda guerra mondiale, le Nazioni sono state capaci di riparare le profonde lacerazioni del conflitto e, attraverso un dialogo multilaterale, di far nascere l’Organizzazione delle Nazioni Unite, frutto di un’aspirazione che, oggi più che mai, è una necessità: la pace. Non si deve ora perdere la memoria di quale tragedia sia la guerra, madre di tutte le povertà.

Siamo di fronte a un bivio: essere la generazione che lascia morire il pianeta e l’umanità, che accumula e commercia armi, nell’illusione di salvarsi da soli contro gli altri, o invece la generazione che crea nuovi modi di vivere insieme, non investe sulle armi, abolisce la guerra come strumento di soluzione dei conflitti e ferma lo sfruttamento abnorme delle risorse del pianeta.

Noi credenti dobbiamo adoperarci per la pace in tutti i modi che ci sono possibili. È nostro dovere aiutare a disarmare i cuori e richiamare alla riconciliazione tra i popoli. Purtroppo anche tra noi ci siamo talvolta divisi abusando del santo nome di Dio: ne chiediamo perdono, con umiltà e vergogna. Le religioni sono, e devono continuare ad essere, una grande risorsa di pace. La pace è santa, la guerra non può mai esserlo! 

L’umanità deve porre fine alle guerre o sarà una guerra a mettere fine all’umanità. Il mondo, la nostra casa comune, è unico e non appartiene a noi, ma alle future generazioni. Pertanto, liberiamolo dall’incubo nucleare. Riapriamo subito un dialogo serio sulla non proliferazione nucleare e sullo smantellamento delle armi atomiche. 

Ripartiamo insieme dal dialogo che è medicina efficace per la riconciliazione dei popoli. Investiamo su ogni via di dialogo. La pace è sempre possibile! Mai più la guerra! Mai più gli uni contro gli altri!»