Il jihadismo in Africa

Stiamo per entrare tra pochi giorni nella Pasqua (cattolica) del Nostro Signore.

Vorrei in questa occasione invitare a pregare per chi soffre a causa della pandemia ma anche in modo particolare per ogni vittima di ingiustizie e violenze nel mondo.

A tal riguardo mi soffermerò sull’Africa, una terra martoriata da anni sotto i tormenti della corruzione, delle guerre e della presenza di diversi gruppi jihadisti.

Questi ultimi giorni il nord- est del Mozambico è stato il teatro di una serie di attacchi nella città di Palma (provincia di Cabo Delgado).

Il gruppo jihadista Ahlu Sunna wal Jamaa, soprannominato “Al Shabaab” ha preso possesso della città e migliaia di abitanti sono in fuga. Si parla di morti e purtroppo anche di bambini uccisi con estrema crudeltà.

Il gruppo petrolifero francese Total (in prossimità di Palma) ha anche annunciato la sospensione delle sue operazioni in Mozambico.

In Mali, il 15 marzo scorso almeno 30 soldati sono stati uccisi in un attacco attribuito ad un gruppo jihadista, anche la Repubblica Democratica del Congo vive nel quotidiano massacri soprattutto nel Nord- est del paese. Ricordiamo a tal proposito il video messaggio del vescovo di Butembo- Beni l’11 novembre 2020 per l’aiuto della comunità internazionale; il 22 febbraio 2021 l’ambasciatore Attanasio moriva a Goma (con il carabiniere Vittorio Iacovacci) in un’imboscata da militanti armati.

Il jihadismo purtroppo è presente in Africa (Niger, Mali, Repubblica democratica del Congo, Chad, Sahel…).

L’11 marzo gli Stati Uniti hanno messo nella lista dei “gruppi terroristi” affiliati allo Stato islamico i miliziani delle Forze democratiche alleate (ADF) della Repubblica democratica del Congo, e il movimento jihadista del Mozambico.

Successivamente alla proclamazione del califfato e alle guerre d’Iraq e di Siria, lo Stato islamico non ha cessato di radunare gruppi jihadisti nel mondo.

Diversi gruppi ribelli africani si sono alleati allo Stato islamico ed operano tutt’ora in collaborazione tra gruppi criminali in rete per finanziarsi con azioni illecite (uccisioni, traffico di droga, ostaggi…).

È importante sottolineare come queste situazioni destabilizzino alcuni paesi ed intere aree geopolitiche.

Ad esempio c’è il flusso di armi che dalla Libia è transitato verso il Sahel e il Mali. Si pensa anche a contatti tra i gruppi islamisti che operano in Mali e il movimento jihadista nigeriano Boko Haram.

L’Africa è certamente la terra di tutte le bramosie se pensiamo alle ricchezze minerarie che possiede e alla sua posizione geopolitica…purtroppo è una delle piattaforme internazionale del crimine dove tanti innocenti perdono la vita.

Nel 1981, la Madonna disse ai veggenti di Kibeho (Ruanda) prima del genocidio del 1994: “Meditate sulle sofferenze di Nostro Signore Gesù e sul profondo dolore di Sua Madre. Pregate il Rosario, specialmente i Misteri Dolorosi, per ricevere la grazia di pentirvi”…”Sono venuta per preparare la strada a mio Figlio, per il vostro bene, e voi non lo volete capire. Il tempo rimasto è poco e voi siete distratti. Siete distratti dai beni effimeri di questo mondo”.

In questo tempo di Pasqua preghiamo meditando la Passione e Risurrezione del Nostro Signore. Preghiamo per la conversione dei cuori e per tanti fratelli e sorelle “crocifissi” ogni giorno nel corpo e nell’anima.