In Mississippi, una legge vieterebbe l’aborto dopo il primo battito fetale

Una legge a difesa della vita nascente

In risposta alla terrificante legge approvata a New York, proprio qualche settimana fa, che rende l’aborto possibile fino all’ultimo giorno di gravidanza, in Mississippi c’è chi prende un’altra decisione come il candidato repubblicano Robert Foster, membro della camera bassa dello Stato del Mississippi, che ha dichiarato di voler fare una legge che renda vietato l’aborto, non appena il battitto del cuore del feto sia individuabile, questo è possibile dalle 8 settimane in poi.

L’aborto invece è consentito soltanto nel caso in cui la vita della mamma è a rischio.

Foster è stato ovviamente criticato e polemizzato per tale proposta di legge, sono arrivate le polemiche, a partire dai  vertici di Planned Parenthood, in particolare da Aimee Lewis, responsabile della raccolta fondi per la Parenthood Greater Memphis Region Planned (Ppgmr) che ha parlato di legislazione “estrema” che vieterebbe l’aborto sempre, in quanto «la maggior parte delle donne non sa nemmeno di essere incinta a sei settimane» e dunque, secondo Lewis, non sarebbero mai veramente libere di scegliere.

La risposta di Foster  a queste polemiche è stata quella di spiegare che  la sua intenzione è semplicemente quella di rendere il Mississippi, il posto più sicuro, in America, per un bambino non nato.