Jacopo Coghe: “Aiutando la famiglia, investiamo sul futuro del mondo”

Una delle famiglie beneficiarie del
Una delle famiglie beneficiarie del "Dono per la vita" (foto: Pro Vita & Famiglia)

Reduci dallo straordinario successo del Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona (29-31 marzo 2019), negli otto mesi successivi, gli organizzatori della manifestazione non si sono fermati un attimo. La preziosa esperienza della tre giorni veronese si è innanzitutto tradotta nella fusione delle due associazioni promotrici: Pro Vita onlus e Generazione Famiglia sono diventate un unico soggetto denominato Pro Vita & Famiglia, con Toni Brandi presidente e Jacopo Coghe vicepresidente. Tra le prime iniziative della nuova onlus: campagne di sensibilizzazione sul valore della vita, incontri di formazione e l’azioni di promozione sociale. Già intervistato dal nostro webmagazine l’indomani del Congresso di Verona, Jacopo Coghe è tornato a parlare con Cristiani Today, raccontandoci le nuove attività di Pro Vita & Famiglia.

Accanto alla consueta opera di formazione e informazione culturale, Pro Vita & Famiglia ha iniziato a portare avanti anche delle iniziative sociali. Una di queste è Un dono per la vita: in cosa consiste?

L’iniziativa è partita molto bene. Sono venute nella nostra sede quattro giovani madri immigrate, giunte in Italia con mezzi di fortuna, alcune a bordo di barconi, al termine di un lungo “viaggio della speranza”. Ognuna di loro è arrivata nel nostro paese in attesa di un figlio, alcune erano ragazze madri e comunque nessuna aveva le possibilità economiche di acquistare un passeggino, una culla o altri oggetti indispensabili per i loro bambini. Pro Vita & Famiglia è venuta incontro a queste mamme e ha fornito loro un kit completo comprendente passeggino, culla, seggiolino per auto, pannolini, biberon e succhietti. A beneficiare dei nostri kit è stata anche una coppia italiana di missionari laici in Bosnia, che hanno avuto il loro quinto figlio: loro li abbiamo incontrati in un momento successivo.

Qual è lo scopo fondamentale di questa iniziativa?

Per noi questo progetto è molto importante, perché innanzitutto vorremmo dare un aiuto concreto a tutte le mamme che vorrebbero portare avanti la gravidanza, mostrando non solo il nostro affetto e il nostro sostegno psicologico ma anche un aiuto concreto, che è quello che molto spesso manca. Quindi cerchiamo di sopperire, laddove lo Stato e la società non riescono ad arrivare. In queste settimane si sta parlando molto del Family Act a sostegno alle famiglie ma poi, nel concreto, lo Stato non fa quasi nulla, mancano i sostegni economici necessari per migliaia di famiglie che mensilmente si sobbarcano spese enormi. Si pensi che, quando nasce un bambino, per l’acquisto di vestitini, pannolini, seggiolini, latte in polvere, si spende mediamente intorno ai 1500-2000 euro e, in alcuni casi si può arrivare a 3000 euro.

“Un dono per la vita” avrà un seguito?

Sì, la vorremmo replicare ai primi di dicembre e poi ancora sotto Natale, raddoppiando il numero di beneficiarie da cinque a dieci. Per il prossimo anno, puntiamo ad aiutare più di un centinaio di mamme. Per quest’iniziativa vogliamo ringraziare tutti i nostri benefattori che sostengono le attività della nostra associazione, contribuendo, magari con una donazione di soli 4-5 euro all’acquisto di questi passeggini e culle destinati a mamme bisognose.

Come procedono le vostre campagne?

L’ultima campagna che abbiamo lanciato si inserisce nel dibattito sulla finanziaria. Si è molto parlato, anche prima della presentazione del DEF, di sostanziosi stanziamenti per le famiglie, si è parlato di assegno unico, poi del Family Act. Al momento della presentazione del Documento, l’unica misura che è arrivata a sostegno delle famiglie è stata sbandierata come assegni gratis per tutti; in realtà, poi, abbiamo visto che erano destinati solo ad alcune famiglie con un certo reddito e, onestamente, non era la misura che ci aspettavamo. Le famiglie hanno bisogno di aiuti più corposi, anche perché le famiglie sono il futuro della nostra società. I bambini di oggi saranno la futura classe dirigente, lavoreranno e produrranno reddito e benessere per la società intera. Visto anche l’“inverno demografico”, se non si investe oggi in maniera concreta, la nostra è una società che non ha un futuro. C’è quindi necessità di mettere in campo una manovra economica forte, chiara, netta a favore delle famiglie, per invertire questa tendenza.