Charles de Foucauld (chiamato anche Fratel Carlo di Gesù) è nato il 15 settembre 1858 a Strasburgo, in Francia. Lunedì 3 maggio scorso Papa Francesco ha annunciato nel corso del Concistoro Pubblico la canonizzazione di sette beati, tra cui Charles de Foucauld. La data non è ancora stata definita.
Nato da una famiglia nobile perde entrambi i genitori all’età di 6 anni e viene allevato insieme a sua sorella Maria dal nonno materno.
Intraprende la carriera militare, seguendo le orme del nonno che muore allorché Charles ha solo 18 anni. Userà la sua eredità per divagarsi dalla noia con feste e piaceri vari.
Nel 1880 si trasferisce in Algeria, si dedicherà poi a spedizioni geografiche in Marocco.
Vedendo pregare i musulmani si interroga sulla fede cattolica che aveva accantonata, anche se battezzato, nella sua giovinezza. Si chiede se Dio esiste e fa questa domanda: “Mio Dio, se esistete, fate che vi conosca”. Rientrato in Francia, una mattina di fine ottobre 1886 a Parigi entra nella chiesa di Sant’Agostino…la sua vita cambierà per sempre.
Quel giorno incontra don Huvelin, Charles cercava qualcuno per seguire dei corsi di religione ma il sacerdote lo fece confessare. Lo guiderà nella sua vita spirituale consigliandogli un pellegrinaggio in Terra Santa.
Charles de Foucauld si reca allora in Terra Santa e trova lì la sua vocazione: seguire e imitare Gesù nella vita di Nazareth consacrandosi totalmente a Dio.
La sua vita di monaco missionario trappista poi di eremita, nel deserto algerino del Sahara, si basa su tre principi: l’imitazione della vita nascosta di Gesù a Nazareth, l’adorazione del Santissimo e la vicinanza ai popoli i più emarginati.
Nel 1901 fu ordinato sacerdote a 43 anni dopo avere più volte rifiutato questa vocazione…vivrà a Beni Abbès e poi a Tamanrasset con i Tuareg. Vive la spiritualità di Nazareth nel quotidiano a livello personale, spirituale e con gli altri. La sua preghiera è umile (prega spesso 11 ore al giorno) meditando continuamente la Sacra Scrittura.
Fratel Carlo di Gesù è stato “povero tra i poveri” e profeta del dialogo con l’altro. Era attirato dal Signore nell’eucarestia e nell’incontro dei fratelli di diverse culture (ha anche scritto un dizionario francese- tuareg).
Era molto importante per lui nella quotidianità il mistero della visitazione (come fece Maria ad Elisabetta). Non voleva convincere nessuno ma solo essere apostolo del Vangelo con la sua vita, si metteva al servizio degli altri. Egli accoglieva semplicemente chi bussava alla sua porta e aveva bisogno di lui (ammalati, bambini, famiglie…).
Un sacerdote, parlando di Charles de Foucauld, disse nei nostri giorni: “ È andato nel deserto per incontrare il Signore e i poveri andavano da lui per incontrare Dio”.
Fratel Carlo di Gesù ha saputo preparare il terreno con il seme buono e la bellezza dell’incontro perché è anche amando i fratelli che si ama Dio.
Il 1° dicembre 1916 nell’eremo di Tamanrasset perse la vita durante un assalto dei predoni. Aveva 58 anni.
Oltre alla sua testimonianza di vita, Charles de Foucauld ci lascia numerosi scritti e meditazioni da cui citerò due frasi in particolare, seguite dalla sua bellissima preghiera dell’abbandono (estratta da una sua meditazione in unione con Gesù sulla croce) e che vi invito a pregare con tutto il cuore:
“vedere quella fede, quelle anime che vivevano nella continua presenza di Dio mi ha fatto intravedere qualcosa di più grande e di più vero delle occupazioni mondane”
“Bisogna passare attraverso il deserto e dimorarvi, per ricevere la grazia di Dio; è là che ci si svuota, che si scaccia da noi tutto ciò che non è Dio e che si svuota completamente questa piccola casa della nostra anima per lasciare tutto il posto a Dio solo”
Preghiera dell’abbandono:
Padre mio,
io mi abbandono a te,
fa di me ciò che ti piace.
Qualunque cosa tu faccia di me
Ti ringrazio.
Sono pronto a tutto, accetto tutto.
La tua volontà si compia in me,
in tutte le tue creature.
Non desidero altro, mio Dio.
Affido l’anima mia alle tue mani
Te la dono mio Dio,
con tutto l’amore del mio cuore
perché ti amo,
ed è un bisogno del mio amore
di donarmi
di pormi nelle tue mani senza riserve
con infinita fiducia
perché Tu sei mio Padre.