L’anima di mio nonno Nino mi ha condotto alla Fede e da Padre Pio

L’anima di mio nonno Nino mi ha condotto alla Fede e da Padre Pio

Dopo qualche anno, tu e tua moglie decidete di dare un fratellino o una sorellina a Cristofer.
Tua moglie viene ricoverata, negli ultimi mesi, in ospedale per precauzione.
La notte rimani a casa solo. Che succede?
E’ successa una cosa che mi ha cambiato completamente la vita.
Da premettere che mia moglie, ha partorito 2 gemellini.
I bambini dovevano nascere a gennaio, ma lei già era ricoverata a novembre, perché si trattò di un parto prematuro.
La sera prima, della nascita dei miei figli, ero solo in camera da letto.
All’improvviso vidi una luce davanti a me, e mi apparve Gesù insieme a mio nonno e con loro c’era un mio cugino, morto 20 anni fa, con un incidente stradale.
Cominciai a prendermi a sberle, volevo capire se stavo sognando o se era tutto reale, ho avuto una paura incredibile.
Mio nonno rimase a 2 metri da me, mi disse che il giorno dopo sarei diventato nuovamente padre e che desiderava che io chiamassi i gemellini, invece di Alex e Michael (come avevamo concordato con mia moglie), dargli il nome di Nino e Salvatore.
Poi mi disse di non preoccuparmi e dopo di chè la luce scomparve.
Dopo questa apparizione, scappai di casa in mutande e andai da mio zio che abitava a 300 metri da casa mia.
Gli raccontai l’accaduto e lui reagì, come quando io mi ritrovai ad ascoltare anni fa, il racconto di mio nonno. Alla fine non mi ha creduto.

Tuo figlio Nino, è stato protagonista di alcuni eventi inspiegabili, durante i quali è rimasto illeso da alcuni incidenti spiacevoli.
Ci puoi fare qualche esempio?
Nino appena nato, a differenza di Salvatore, ha cominciato ad avere delle complicanze.
Aveva delle compulsioni che i medici non sapevano da che cosa fossero causate. Dopo essere stati da tanti dottori, un medico trovò la soluzione in un medicinale. Il bimbo aveva dei problemi digestivi.
Per 7 mesi, ha dovuto subire dei patimenti, era costretto a dormire in piedi, legato sulla culla. Era costretto a mangiare pochissimo ma più volte, per digerire meglio.
Noi ogni notte lo legavamo, per farlo dormire in piedi (come ci avevano detto i medici), ed una notte, mia moglie si svegliò, guardò verso la culla e non vide mio figlio.
Aveva 7 mesi Nino, era proprio piccolissimo e ancora oggi non riusciamo a spiegarci come abbia fatto a slegarsi e a scendere dalla culla.
Abbiamo visto, mio figlio in salotto, con la foto di mio nonno in mano che l’abbracciava a se e gli dava tanti baci.
Io e mia moglie, davanti a questa scena ci siamo commossi.
Da quel momento fino ad oggi, a Nino sono successe una serie di cose belle ma strane.

Oggi, come cerchi di alimentare la tua fede?
Cerco di alimentare la mia fede con la preghiera. Una delle cose che ho fatto, dopo la morte di mio nonno, è stata quella di andare da San Pio.

Che messaggio vuoi dare a tutte quelle persone che si professano atee?
Voglio dirgli di avere fede e di credere in Dio. Ognuno di noi ha delle idee. Io ero uno di quelli, che non ci credevo. Non posso dire di aver sempre creduto in tutto, anche in ciò che mi raccontavano. Ma oggi se qualcuno mi parla delle proprie esperienze celesti, io ci credo perché l’ho vissuto sulla mia pelle.
La mia fede è maturata.
Cerco di partecipare a delle manifestazioni a sfondo di beneficenza.
Abbiamo Papa Francesco, che per i giovani è una marcia in più ed è un grande esempio.

Rita Sberna

www.ritasberna.it