La settimana dal 18 al 25 gennaio 2021 è dedicata alla preghiera per l’unità dei cristiani.
Nella Lettera Ecumenica si legge: ““Abbiamo sentito il desiderio di farci vicini gli uni gli altri, insieme alle nostre comunità che sono in Italia. La sofferenza, la malattia, la morte, le difficoltà economiche di tanti, la distanza che ci separa, non vogliamo nascondano né diminuiscano la forza di essere uniti in Cristo Gesù”
Vorrei a tale proposito ricordare Santa Madre Teresa di Calcutta che ha saputo in particolare modo vedere malgrado le differenze (anche di religione) il volto di Gesù sofferente in ognuno rimanendo al fianco dei malati, dei lebbrosi e degli emarginati della società.
Madre Teresa portava una piccola Croce dell’Unità e un giorno vedendo che il cardinale Francisco Javier Errázuriz ne portava una anche lui, chiese di averne 3000 per ogni Missionaria della Carità perché come disse: “Qui c’è la Madre di Dio accanto al più povero dei poveri”.
Nel 1946, la giovane suora aveva assistito al Grande massacro di Calcutta (durante il processo di decolonizzazione dell’India), gli scontri riguardavano indu, sikh e musulmani e in una settimana morirono oltre quattromila persone.
Madre Teresa davanti a tanta devastazione maturò nel suo cuore la sua vocazione: prendersi cura di tutte quelle persone rifiutate, non volute, non amate e in condizioni di estrema povertà…. Nel 1950 fondò la congregazione delle Missionarie della carità.
Lei soleva definirsi “una piccola matita nelle mani di Dio”, la sua vocazione era quella dell’amore, l’amore gratuito e instancabile per gli altri.
Nel 1979 ricevette a Oslo il Premio Nobel per la Pace e in questa occasione affermò:
“Dio ha amato il mondo tanto da dare suo Figlio […] Egli morì sulla Croce per mostrare quell’amore più grande, e morì per voi e per me e per quel lebbroso e per quell’uomo che muore di fame e per quella persona nuda nelle strade non solo di Calcutta ma dell’Africa, e New York, e Londra, e Oslo – e insistette che ci amassimo gli uni gli altri come Lui ci ha amato […] Egli è l’affamato, il nudo, il senza casa, l’ammalato, il carcerato, l’uomo solo, l’uomo rifiutato e dice: “L’avete fatto a me” “.
Madre Teresa difendeva la dignità umana e la vita in tutte le sue forme fin dal principio.
Avvertiva: “io sento che il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto, perché è una guerra diretta, un’uccisione diretta, un omicidio commesso dalla madre stessa”
“Amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi” (Gv 15, 12b)
Oggi più che mai diventiamo anche noi “una piccola matita nelle mani di Dio” per chi ha bisogno del nostro aiuto o semplicemente di un sorriso….strumento d’amore nella vita quotidiana.