Padre Maurizio Patriciello insultato per aver detto di essere contrario a Genitore 1 e 2

bambino, piedi, Natale
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L’Arcigay di Napoli lo ha lapidato perchè Padre Maurizio Patriciello nella sua pagina facebook ha scritto di essere contrario alla dicitura “Genitore 1 e 2 ” sulla carta d’identità.

Questo è quanto ha scritto su facebook il sacerdote campano: «Sono nato da un padre e una madre. Mio padre si chiamava Raffaele,  mia madre Stefania. Mio padre era maschio, mia madre femmina. Sono loro eternamente grato per il dono immenso della vita. Genitore 1 e genitore 2 mi ricordano le prime addizioni alla scuola elementare. Un obbrobrio. Smettiamola. Facciamo le persone serie. E badiamo ai veri problemi del Paese».

Avevo scritto questo post – che riporto – sulla mia pagina Facebook dopo aver letto su Avvenire la bella intervista di Luciano Moia allo psicologo Camillo Regalia dal significativo titolo Madri e padri irrinunciabili, differenze anche nominali indispensabili per la costruzione dell’ identità dei figli. In quello precedente ironizzavo sul fatto che gli architetti di sesso femminile hanno – giustamente! –  preteso e ottenuto di essere chiamate architette mentre adesso alle mamme (mamma: da sempre genere femminile) viene chiesto di retrocedere a un patetico e retrogrado “genitore” dal sarcastico e becero sapore maschilista. Concludevo con un simpatico appello: «Donne di tutto il mondo, unitevi. Un simpatico abbraccio a tutti e a tutte». Mai una parola di offesa. Non è il mio stile. Chiunque può guardare la mia produzione pubblicistica (libri, articoli, post) e sa che non ho mai offeso nessuno, perché anche chi si critica merita rispetto.

Immediato l’intervento risentito da parte di Antonello Sannino, segretario dell’ Arcigay di Napoli il quale scrive:

«Colui che si professa dalla parte dei deboli, ancora una volta è pronto a vomitare odio gratuito sui social. Non è la prima volta che questo personaggio cerca visibilità politicae pur di ottenerla scarica tutto l’ odio e la rabbia sociale, ancora più pericolosa in questo delicato momento storico, contro le persone LGBT e contro le nostre famiglie». Poi il grido di guerra: «Siamo pronti a una manifestazione a Caivano. Gli speculatori sociali e i seminatori di odio come Maurizio Patriciello sono uno dei veri problemi del Paese».