Manuel, il bambino che parlava con Gesù e che oggi ci guarda dal cielo

Manuel è un bambino di soli 9 anni è siciliano e abitava con la famiglia a Calatafimi tra le montagne, un paesino di sei mila anime. La vita con lui è stata dura ma questo dolce bimbo ha affrontato con coraggio ogni ostacolo e difficoltà, offrendo le sue sofferenze per la conversione dei poveri peccatori.

Manuel aveva un amico speciale, Gesù Eucarestia e con lui parlava tutti i giorni.

Il Calvario

Nel 2005 inizia il calvario per il piccolo Manuel, si sveglia con un forte dolore alla gamba destra e una fastidiosa febbriciattola che gli toglie l’appetito. La diagnosi arriverà una manciata di giorni più tardi presso l’ospedale pediatrico di Palermo, dove Manuel viene trasportato d’urgenza per un tracollo repentino delle condizioni di salute: i referti medici parlano di “un’infiltrazione massiva di neuroblastoma di IV stadio che ha intaccato le creste iliache del bacino”. In una parola: tumore. A soli 4 anni.

Da quel giorno iniziano gli innumerevoli cicli di chemio, trapianto, le operazioni e trasfusioni di sangue, le metastasi diffuse, gli inenarrabili dolori sofferti nel dolce corpicino ma nel diario di mamma Enza, troviamo scritto che il piccolo Manuel ha affrontato tutto quanto con estrema gioia da come dicono i racconti dei testimoni. Per esempio suor Prisca, in servizio presso l’ospedale di Palermo, dove il bambino viene subito sottoposto all’operazione di asportazione del tumore e ai primi cicli di chemioterapia, racconta: «Era piccolissimo, ma prima di fare la terapia veniva sempre in cappella e incontrandomi mi diceva: “Suor Prisca, portami in sacrestia, perché voglio vedere Gesù in Croce!”. Poi teneramente lo prendevo in braccio e gli mettevo la testolina vicino al tabernacolo. Era felicissimo perché voleva essere il più caro amico di Gesù. E poi recitavamo insieme il Santo Rosario e con emozione lo ascoltavo ripetere le litanie a memorie»

L’amicizia con Gesù eucarestia diventerà più forte e le Ave Maria attenueranno il dolore del piccolo Manuel  …

Era un pomeriggio di settembre e Manuel era esausto a causa dei dolori fisici e delle pesanti terapie, il piccolo chiede allora alla Madonnina una consolazione speciale. Un tripudio di fuochi d’artificio imprevisti si accenderà nel cuore della notte, sotto gli occhi increduli di mamma Enza che fissa il cielo sbigottita dalla finestra dell’ospedale … era la risposta della Madonna alla richiesta speciale di Manuel.

Il 13 ottobre 2007, per la prima volta Manuel riceve la prima comunione, il giorno della Prima Comunione: Manuel ha solo 6 anni, ma date le allarmanti condizioni di salute ed il suo inestimabile desiderio di ricevere il Corpo di Cristo, il piccolo ottiene dal vescovo il permesso di anticipare il Sacramento dell’Eucarestia che riceverà dal cappellano, padre Mario, presso la piccola chiesa del nosocomio. La giornata tanto attesa però non promette bene, al risveglio il bambino è visitato da pesanti dolori alla gamba tanto da non potersi alzare dal letto, teme perciò di non riuscire a recarsi in cappella. Verso mezzogiorno e contro ogni previsione il male sparisce. Manuel lo spiega così: «La Madonna ha detto: “Non può Manuel prendere Gesù zoppicando”. E così ha fatto la magia e mi ha fatto guarire. Grazie, Madonnina del mio cuore!».

Iniziano i colloqui con Gesù Eucarestia

Ogni qual volta il bambino riceve il Corpo di Cristo cade in profonda contemplazione, un giorno ricevendo la comunione dal ministro dell’eucarestia, dopo il ringraziamento, dice alla mamma: «Gesù nella Comunione mi ha detto una frase bellissima: “Il tuo cuore non è tuo, ma il mio ed io vivo in te». Poi aggiunge: «Non ho capito bene queste parole, me le puoi spiegare?». La mamma non sa cosa rispondere, con la testa che viene bombardata da mille interrogativi. Che cosa sta succedendo a suo figlio? In quell’istante non le riesce che di recitare l’illuminante frase di san Paolo: «Io vivo, ma non sono più io che vivo, è Cristo che vive in me» (Gal. 2,20). Il bisogno di stare con Gesù si fa totalizzante tanto da spingere Manuel a supplicare il vescovo di Trapani così: «Vescovo. Desidero tanto avere Gesù Eucarestia a casa mia! Così posso adorarlo quando voglio! Non ti preoccupare, il posto dove fare il tabernacolo c’è!». Nonostante l’insistenza, la richiesta non potrà essere esaudita, ma Manuel troverà consolazione nell’ «immensa felicità di poter servire la Messa» nella cappella della Curia, vestito con la tunica della prima Comunione.

Manuel un giorno chiede a sua madre: «Mamma davvero esistono persone che non amano Gesù? Dobbiamo portare a Lui più anime possibili». 

Arrivano gli ultimi giorni di agonia

Manuel peggiora di giorno in giorno, ormai anche i medici avevano sospeso le trasfusioni, nonostante tutto la cosa sorprendente era che il cuore di Manuel continuò a battere per 4 giorni, la madre aveva subito capito che il bimbo aveva fatto un altro patto con Gesù.

Manuel aveva le idee chiare e diede tutte le disposizioni alla mamma per il da farsi: in quel giorno indosserà la tunica della Prima Comunione e al posto del cuscino la sua testa dovrà poggiare sulla Bibbia al passo di Geremia (17,14) dove sta scritto: «Guariscimi, Signore, e io sarò guarito; salvami e io sarò salvato, poiché tu sei il mio vanto». Le dice anche che ella non piangerà, anzi che nessuno dovrà perdersi in pianti e schiamazzi, ma che tutti insieme dovranno raccogliersi in preghiera, sicché i suoi funerali potranno rispecchiare la grande festa che lui vivrà nei Cieli. Quei Cieli che in terra sono più aperti di quanto non si possa immaginare. Il 20 luglio 2010 Manuel nasce in Paradiso.