Ho incontrato per la prima volta, la giornalista Marina Nalesso la sera del 29 settembre 2016, giornata in memoria dei Santi Arcangeli, a Piazza San Pietro.
Marina ultimamente è sotto l’occhio del ciclone per il fatto di condurre il Tg 1 indossando ogni giorno, durante la conduzione, il Santo Rosario al collo insieme alla medaglia del Volto Santo di Gesù.
E’ stata sostenuta da migliaia di cattolici, per il suo coraggio e la sua determinazione nel mostrare la sua fede e la sua cristianità in pubblico ma è stata criticata e additata da coloro che sono contrari all’esposizione di segni religiosi (come il Crocefisso nelle scuole) negli ambienti pubblici.
L’abbiamo incontrata e per i lettori di Cristiani Today, ha raccontato la sua conversione.
Come ti senti in questo periodo?
Sono felice ma non tanto perché in questo periodo sono sotto l’occhio del ciclone ma sono felice perché umilmente sono stata lo strumento e l’occasione per poter parlare di Gesù.
La Croce di Gesù è il più grande simbolo dell’umanità, è colui che ha dato la vita per la nostra salvezza.
Quando una persona dà la sua vita per salvare altre persone, noi giornalisti lo consideriamo un eroe ma non pensiamo mai che nella nostra storia c’è stato il Figlio di Dio che ha dato la sua vita per salvare ognuno di noi.
Le persone che mi hanno scritto sono state tantissime per ringraziarmi e dirmi che ho dato loro, il coraggio di testimoniare la loro fede.
Negli anni, ci hanno inculcato il pensiero che la fede si vive privatamente ma non è così, è un controsenso. La fede va testimoniata e non può essere nascosta nei gesti e nemmeno nei segni.
In che modo Gesù ha bussato alla porta del tuo cuore?
Ha bussato alla porta del mio cuore più volte ed io non ero probabilmente ancora pronta. Ascoltavo ancora le sirene di coloro che mi dicevano di vivere e di fare tutto quello che volevo e mi rendeva “felice”.
Questo modo di pensare mi aveva allontanata dalla fede e mi aveva provocato molta sofferenza.
Quando una persona vive con l’ottica di fare tutto quello che le pare e piace, un po’ alla volta, inizia a sentire sofferenza, solitudine e insoddisfazione. Sei sempre alla ricerca di qualcosa e la cerchi nei posti sbagliati.
Gesù si è presentato a me, all’inizio attraverso il parroco della cappellina che abbiamo a Saxa Rubra. Girava per le redazioni, e un giorno cominciammo a chiacchierare. Fu proprio quel giorno che in me, cominciò una sorte di riflessone.
Sono cattolica di famiglia, ho ricevuto i sacramenti ma sono poi sempre stata cattolica sui “generis”.
Tramite questo sacerdote mi sono riavvicinata, sono stata con lui a Medjugorje, in Terra Santa, ed ho riscoperto qualcosa ma ancora non ero convinta. Infatti poi ho ripreso una strada che mi ha nuovamente portata lontana e alla ricerca di qualcosa.
Noi tendiamo a scacciare il dolore, ma nel mio caso, è stato proprio il dolore che mi ha fatto riavvicinare a Dio e mi ha fatto chiedere aiuto a Lui.
Miracolosamente Dio mi ha ascoltata e mi ha teso la mano. E’ stato un percorso in cui ho incontrato varie persone che pian piano, mi hanno accompagnata su questa strada come Don Martin, Pasquale, Dario, sono stati strumenti del Signore che mi hanno riavvicinata a Dio.
Cosa dicono i tuoi colleghi di lavoro del fatto che attraverso i segni religiosi che indossi, esponi la tua fede in video?
Qualcuno mi ha espresso solidarietà, devo dire che c’è stato molto silenzio sulla questione, nel mio ambiente lavorativo, forse per pudore o forse perché qualcuno non condivide. Io sono serena a prescindere, sia quando mi attaccano che quando mi sostengono.
Come vivi la fede e la preghiera nella tua quotidianità?
Non avevo mai capito il valore della preghiera e mi sono resa conto che la preghiera è uno strumento potentissimo per se stessi perché ti fa stare bene ma è anche uno strumento di speranza. Molti oggi non hanno speranza.
Prego il rosario tutti i giorni, prego l’Arcangelo San Michele e faccio le orazioni di Santa Brigida. Cerco di andare a messa ogni giorno.
Mi sono accorta che quando ero nervosa, andavo a messa, ricevevo Gesù e stavo meglio. Pregare significa dialogare con Dio e devo dire che ogni tanto mi piace anche dialogare col mio angelo custode.
Temi che un giorno, nel contesto lavorativo venga vietata l’espressione della propria fede religiosa?
Spero proprio di no. Non vedo nell’espressione della fede nessun danno e nessuna sottrazione di imparzialità, di distacco verso nessuno. Non indosso il simbolo di un partito ma indosso il simbolo dell’amore che mi fa vivere nell’imparzialità. Mi auguro che nessuno mi chieda mai di togliere questo segno di amore e spero che non venga tolto il Crocifisso dalle scuole perché è importante spiegare ai bambini chi era Gesù.
Che consiglio vuoi dare a quei giovani che hanno timore e vergogna di esporre la loro fede cristiana per paura di essere etichettati bigotti?
Mi è rimasta impressa la lettera di un ragazzo di 19 anni che mi ha scritto ringraziandomi per avergli trasmesso il coraggio di esprimere la sua fede pubblicamente, prima viveva la fede privatamente.
Mi sento di dire che non devono avere paura di essere quello che sono. Chi vi vuole bene veramente vi accetterà per quello che siete mentre coloro che non vi accettano … si allontaneranno. Aldilà di tutto sarete più forti e vi rafforzerete.
Marina vieni a Brindisi in puglia dove da 7 anni il 5 di ogni mese c’e l apparizione della Vergine della riconciliazione ,al giovane veggente Mario D Ignazio,in contrada Santa Teresa….vi e’una piccola Mejugorie….continua a testimoniare la tua fede ,la Santa Vergine non ci abbandona mai….