Medjugorje, la Riconciliazione e la Pace

Introduzione

Medjugorje, la Riconciliazione e la Pace di Padre Cristoforo Amanzi

 

Ultimamente, Papa Francesco ha inviato l’arcivescovo di Varsavia-Praga, Mons. Henryk Hoser, a Medjugorje per verificare la pastorale vigente ed eventualmente suggerire migliorie. Mons. Hoser, in qualità di Commissario pontificio, durante la S. Messa presieduta nella chiesa parrocchiale di Medjugorje il giorno 1° aprile 2017, si è espresso così: “La venerazione della Madonna, così intenso qui, è talmente importante per il mondo intero, preghiamo per la pace perché le forze distruttive oggi sono immense, crescono continuamente scontri nelle famiglie, nelle società, nei paesi, abbiamo bisogno dell’intervento del Cielo e la presenza della Beata Vergine Maria è uno di questi interventi, è l’iniziativa di Dio. Perciò, voglio incoraggiarvi, esortarvi come inviato speciale del Santo Padre. Diffondete in tutto il mondo la pace tramite la conversione del cuore, il miracolo più grande di Medjugorje sono le Confessioni, il sacramento della Riconciliazione, del Perdono e della Misericordia, questo è il sacramento della Risurrezionecerchiamo di essere apostoli della buona novella della conversione e della pace nel mondo… voi siete testimoni dell’amore di Cristo, dell’amore di Sua Madre e dell’amore della Chiesa”.

Alcuni giorni più tardi, il 5 aprile, durante la conferenza stampa, Mons. Hoser ha aggiunto: “Coloro che vengono qui scoprono qualcosa di eccezionale. La prima cosa è l’ambiente, l’atmosfera, che è di pace e pacificazione, come pure di pace interiore, di pacificazione del cuore. Essi scoprono pure un grande spazio di spiritualità profonda… Comunemente si dice che Medjugorje è un luogo di culto mariano, ed è vero. Ma, se andiamo in profondità, vediamo che a Medjugorje il culto è essenzialmente cristocentrico, perché ha al centro la celebrazione dell’Eucaristia, la trasmissione della Parola di Dio l’adorazione del Santissimo Sacramento, durante la quale si scopre che esso è la presenza reale di Gesù Cristo, nella sua divinità ed umanità. Alcuni scoprono la recita del Rosario, che in fondo è una preghiera di meditazione sui misteri della nostra fede. Infine, facendo la Via Crucis, essi entrano nel mistero pasquale, ossia nel mistero della passione, morte e risurrezione di Cristo. Termino questo panorama con un accento più marcato riguardo al Sacramento del Perdono, la Confessione personale e personalizzata.

Dal punto di vista religioso, Medjugorje è un terreno molto fertile. In questi anni sono state enumerate seicentodieci vocazioni religiose e sacerdotali d’ispirazione medjugorjana: le più numerose sono in Italia, negli Stati Uniti ed in Germania. Tenendo presente l’attuale crisi di vocazioni, soprattutto in paesi di antica cristianità come l’Europa occidentale, questo fatto ci pare qualcosa di nuovo e, a volte, sconvolgente

A Medjugorje si sono insediate delle comunità, delle associazioni, delle opere sociali e caritative che vengono sommariamente stimate in una trentina…

La gente qui riceve ciò che non ha nel luogo in cui vive. In molti dei nostri paesi di antica cristianità la Confessione individuale non esiste più. In molti paesi non c’è l’Adorazione del Santissimo Sacramento. In molti paesi non si conosce più la Via Crucis ed il Rosario non viene recitato

Qui la gente arriva alla sorgente, sazia la sua sete del sacro: la sua sete di Dio, di preghiera, che viene riscoperta come contatto diretto con Dio. Direi che la gente qui sente la presenza del divino anche per mezzo della Santa Vergine MariaIl ricorso a nostra Signora della Pace è, a mio avviso, essenziale. Qui il ruolo specifico di Medjugorje è estremamente importante.

Voi, cari amici, dovreste essere i portatori della Buona Novella: dite al mondo che a Medjugorje si ritrova la luce. Perché abbiamo bisogno di punti di forte luce, in un mondo che sta cadendo nell’oscurità. Io vi suggerisco, inoltre, di iscrivervi ai seminari che si svolgono qui, non so a quale, per scoprire quello che ancora non conoscete”.