E’ successo presso l’#istituto #scolastico di via Toce, nel quartiere Isola di #Milano, le educatrici dell’asilo nido hanno deciso di abolire la “festa del papà” e di sostituirla con una programmazione dedicata alle diverse etnie per evitare così, la discriminazione nei confronti di quei bambini che non hanno alle spalle la famiglia tradizionale formata da mamma e papà ma sono “figli” di due mamme.
Un gruppo di genitori ha fatto sapere di aver chiesto un incontro con la direzione per chiedere di “rivedere la decisione”. Questa decisione dell’istituto ha provocato le critiche di Fratelli d’Italia e della Lega Nord infatti Davide Boni, segretario provinciale del Carroccio milanese, sul suo blog ha scritto: “Ora il politicamente corretto travolge anche la festa del papà. A questo ennesimo tentativo di distruggere la nostra società, pretendendo di imporre un mondo alla rovescia, dobbiamo rispondere con forza facendo sentire in tutti gli ambiti possibili la nostra voce”.
All’attacco anche l’ex vicesindaco di Milano e capolista di Fratelli d’Italia-Alleanza Nazionale alle Comunali 2016 Riccardo De Corato: “Dopo che l’amministrazione arancione ha cancellato ‘mamma’ e ‘papà’ per ‘genitore1’ e ‘genitore2’. L’assessorato ha precisato che è stata una scelta autonoma delle educatrici, ma la scuola è comunale, non è accettabile che ognuno faccia quello che gli pare”.
L’assessore all’Educazione del Comune di Milano, Francesco Cappelli, è intervenuto per cercare di placare le polemica: “Il collegio insegnanti ha deciso quest’anno di non fare il tradizionale lavoretto per la festa del papà ma di far realizzare ai bambini un biglietto per l’occasione, con una missiva”, ha spiegato, sottolineando che gli insegnanti hanno “piena autonomia nell’interpretare determinate ricorrenze, in accordo con le famiglie“. Secondo l’assessore “la scelta è maturata perché si vuole sottolineare la spontaneità” dei bambini in questa occasione. Tutto il resto per Cappelli “è solo una montatura” senza “nessuna consistenza”.
Purtroppo anche a Bologna 3 scuole hanno fatto sapere di non festeggiare la festa del papà e nemmeno quella della mamma, per rispettare tutte le situazioni familiari.
Non si può restare in silenzio d’innanzi ad una situazione così evidente. Ma soprattutto non si possono accettare certe imposizioni che si nascondono dietro ad un velo di finto buonismo e rispetto.
Rita Sberna