Nel I secolo è iniziata la tradizione di confessarsi prima della Messa

La Didachè insegna che prima di ricevere la comunione bisogna confessarsi. Questa tradizione che anticipa la santa Messa è iniziata nel I secolo.

La celebrazione della Santa Messa ha avuto origine con l’Ultima Cena ed è stata portata avanti dai discepoli di Gesù. Nel Nuovo Testamento, in varie lettere, troviamo la tradizione dello “spezzare il pane” ma anche in un antico documento chiamato Didachè.

Infatti, la Didachè è un’antica raccolta di scritti che la maggior parte degli studiosi accosta al I secolo. Alcuni affermano che potrebbero essere stati scritti prima del Concilio di Gerusalemme intorno al 48 d.C.

La Didachè spiega molti passaggi della Santa essa ad esempio spiega anche come ricevere la Santa Comunione: “Nel giorno del Signore, riuniti, spezzate il pane e rendete grazie dopo aver confessato i vostri peccati, affinché il vostro sacrificio sia puro. Ma tutti quelli che hanno qualche discordia con il loro compagno, non si uniscano a voi prima di essersi riconciliati, affinché il vostro sacrificio non sia profanato. Questo è infatti il sacrificio di cui il Signore ha detto: “In ogni luogo e in ogni tempo offritemi un sacrificio puro, perché un re grande sono io – dice il Signore – e mirabile è il mio nome fra le genti””.

Da questo passo si nota con chiarezza che la confessione dei peccati era una parte essenziale per potere partecipare alla Santa Messa ricevendo l’eucarestia.

La Confessione dei peccati gravi

La Chiesa dice chiaramente che soltanto il peccato grave impedirebbe di ricevere la Comunione: “Colui che è consapevole di essere in peccato grave, non celebri la Messa né comunichi al Corpo del Signore senza premettere la confessione sacramentale, a meno che non vi sia una ragione grave e manchi l’opportunità di confessarsi; nel qual caso si ricordi di porre un atto di contrizione perfetta, che include il proposito di confessarsi quanto prima”.
CCC, 916

La confessione dei peccati veniali invece non è necessaria prima della comunione.

Preghiera di Pentimento dei propri peccati

Padre santo, come il figliol prodigo mi rivolgo alla tua misericordia: «Ho peccato contro di te, non son più degno d’esser chiamato tuo figlio». Cristo Gesù, Salvatore del mondo, che hai aperto al buon ladrone le porte del paradiso, ricordati di me nel tuo regno. Spirito Santo, sorgente di pace e d’amore, fa’ che purificato da ogni colpa e riconciliato con il Padre io cammini sempre come figlio della luce.

Oppure

Signore Gesù, che sanavi gli infermi e aprivi gli occhi ai ciechi, tu che assolvesti la donna peccatrice e confermasti Pietro nel tuo amore, perdona tutti i miei peccati, e crea in me un cuore nuovo, perché io possa vivere in perfetta unione con i fratelli e annunziare a tutti la salvezza.

fonte. Gaudium Press di Rita Sberna