Paola Belletti e la sua differenziata ecologica al femminile

Paola Belletti e la sua differenziata ecologica al femminile

 Parliamo di quest’altro bellissimo libro “Siamo donne oltre la differenziata c’è di più”. La prefazione è dell’amica Annalisa Sereni.

Il titolo è molto curioso perché fa pensare alla raccolta differenziata, all’ecologia e su questo tema il Papa ci ha dedicato un’Enciclica intera, la “Laudato si’”. Come nasce l’idea di questo nuovo testo tutto al femminile?

Anche questo nasce a posteriori. Scrivevo tanto su tematiche e casi d’attualità che mi interrogavano. Sul fenomeno tragico dell’aborto, sull’avanzare di un’ideologia di morte, di un’antropologia in realtà antiumana (eutanasia, manipolazione genetica, selezione prenatale a scopo eugenetico, compravendita di gameti, ordinazione e produzione di bambini, utero in affitto, unioni omosessuali usate per svuotare di significato il matrimonio e non per riconoscerlo ad altre forme di unione). Il mio editore ha trovato questa chiave di lettura davvero bella, il cui cuore è l’ecologia vera: quella che mette al centro il cuore dell’uomo ma redento. Solo il cristiano è ecologista sul serio perché inizia il risanamento proprio dal suo cuore e collaborando con Cristo diffonde il regno di Dio che è anche per la natura, anche qui è S. Paolo che mi viene in soccorso. E’ la rivelazione dei figli di Dio che la creazione attende mentre geme, soffre, aspetta di nascere. Siamo la religione dell’incarnazione e si deve vedere in come trattiamo noi stessi, il nostro corpo, il nostro rapporto con il creato, con gli altri uomini, con i figli. Invece la vulgata contemporanea vuole l’uomo come il cancro della terra, lo vede come il virus che ammorba il povero pianeta. Invece noi siamo i signori, dobbiamo riappropriarci di questo ruolo e smetterla di sentirci intrusi o di fare i padroni. La terza via è solo quella cristiana.

Il libro è suddiviso in 4 sezioni ecologiche: Ecologia femminile, ecologia famigliare, ecologia pro-life, ecologia spirituale. Ci puoi spiegare brevemente?

Sono come dei cerchi concentrici; tutto parte dal cuore dell’uomo in questo caso dell’uomo femmina. Se guarisce quello, se quello si sente compreso, se riscopre la propria vocazione, se si riconosce figlia e poi sposa, se capisce che solo lei può favorire la vita, scaldare le relazioni, aiutare l’uomo (cosa ci sia di riduttivo in questo non so: aiutare significa che noi siamo grandi e aiutamo l’altro, marito, figlio, figlia) a diventare sé stesso, a diventare grande a scoprire tutti i tratti del suo volto. La Madonna stessa è l’auxilium, che non significa stampella, toppa, una cosa messa là di poco conto ma è la scala per salire, la mano che alza, l’utero che custodisce e fa maturare. Anche Eva non è un modello da accantonare, è già in lei che ci sono i semi di bene, è contro di lei che inizia il duello tra bene e male; è lei che dà la vita. Siamo fatte per questo, anche chi non partorirà mai fisicamente. Per chi non ha ancora incontrato Cristo anche soltanto obbedire al proprio corpo, al livello più animale è già una vocazione, è già un indizio: pure il nostro cervello è femminile; anche la capacità visiva della donna è diversa da quella maschile. Se obbedissimo onestamente a come siamo, al nostro ritmo intimo, staremmo già tutte meglio.

Questo avrebbe subito ricadute positive sulle relazioni più prossime (familiari) e in particolare in difesa della vita nascente, e poi anche sulle anime di chi ci è affidato; prima di tutto noi stesse. Ma io sono una principiante: bisogna leggere Edith Stein, Jo Croissant, Costanza Miriano; e guardare Maria SS.

 Mi piace concludere con queste tue parole ricche di significato “Sono rimasta però un’ecologista. Una vera attivista, via via più convinta. E ora, finalmente, sono persino certa che nel mio piccolo sto contribuendo a salvare il mondo e le meraviglie del Creato. Infatti mi confesso spesso. E mi accosto, meschina ma decisa, all’Eucarestia”.

Vuoi aggiungere qualcosa?

No, ti ringrazio tanto dello spazio che mi hai dato. Ecco, svuotiamoci un po’, facciamo spazio in noi per lasciarci abitare da Cristo. Questo è cambiare il mondo; questo è aiutarLo a salvarlo, il mondo.

 Servizio di Rita Sberna