amicizia, comunione
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La figura di un santo particolare, come San Giuseppe, in questo periodo in cui le catechesi del Santo Padre ce lo fanno conoscere meglio, deve necessariamente interpellarci ad un altro livello. Che cos’è realmente che ci lega a questi nostri fratelli e sorelle, maestri e precursori nel cammino della fede? Papa Francesco oggi risponde a questo interrogativo.

Ci introduce infatti al concetto della “comunione dei santi”, così spesso frainteso oppure addirittura sconosciuto. Ci ricorda anzitutto che quando noi preghiamo i santi, la nostra preghiera e la nostra devozione del popolo fedele non si basa, in quei casi, sulla fiducia in un essere umano, o in un’immagine o in un oggetto, anche quando sappiamo che essi sono sacri. I santi infatti non operano miracoli, ma soltanto la grazia di Dio che agisce attraverso di loro. I miracoli sono stati fatti da Dio, dalla grazia di Dio che agisce tramite una persona santa, una persona giusta.

Il Pontefice legge con e per noi il Catechismo della Chiesa Cattolica, per spiegarci che «La comunione dei santi è precisamente la Chiesa» (n. 946). Che cosa significa questo? – si interroga Francesco – Che la Chiesa è riservata ai perfetti? No. Significa che è la comunità dei peccatori salvati. La Chiesa è la comunità dei peccatori salvati. È bella, questa definizione. Nessuno può escludersi dalla Chiesa, tutti siamo peccatori salvati. La comunità dei peccatori salvati. È bella, questa definizione. Nessuno può escludersi dalla Chiesa, tutti siamo peccatori salvati. La nostra santità è il frutto dell’amore di Dio che si è manifestato in Cristo, il quale ci santifica amandoci nella nostra miseria e salvandoci da essa. Sempre grazie a Lui noi formiamo un solo corpo.

Abbiamo così oggi una bella occasione per ricordarci, che la gioia e il dolore che toccano la mia vita riguarda tutti, così come la gioia e il dolore che toccano la vita del fratello e della sorella accanto a noi riguardano anche me. Io non posso essere indifferente agli altri, perché siamo tutti parte di un corpo, in comunione. E anche quando ci viene il dubbio che qualcuno possa essere escluso da questa fratellanza, il Papa ci ricorda che siamo uniti tutti quanti, anche i bestemmiatori, tutti. Siamo fratelli: questa è la comunione dei santi. La comunione dei santi tiene insieme la comunità dei credenti sulla terra e nel Cielo.

E’ bene ricordarsi ogni tanto, parlando della comunione dei santi, che la relazione di amicizia che posso costruire con un fratello o una sorella accanto a me, posso stabilirla anche con un fratello o una sorella che sono in Cielo. I santi sono amici con cui molto spesso intessiamo rapporti di amicizia. Infatti, sappiamo, ognuno per sé, che tutti abbiamo bisogno di amici; tutti abbiamo bisogno di relazioni significative che ci aiutino ad affrontare la vita. Anche Gesù aveva i suoi amici, e ad essi si è rivolto nei momenti più decisivi della sua esperienza umana. Il legame che vogliamo coltivare con i santi, non è una cosa magica, non è una superstizione, invece sono io che dialogo con questo fratello, con questa sorella e chiedo la sua intercessione per i miei bisogni.

Papa Francesco conclude la catechesi odierna, tornando alla figura di San Giuseppe, che egli stesso dice di pregare da più di 40 anni. Ci propone questa preghiera, per tenercelo sempre amico:
“Glorioso Patriarca San Giuseppe, il cui potere sa rendere possibili le cose impossibili, vieni in mio aiuto in questi momenti di angoscia e difficoltà. Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanto gravi e difficili che ti affido, affinché abbiano una felice soluzione. Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te. Che non si dica che ti abbia invocato invano, e poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria, mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere Poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria, mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere”.