Preghiamo per Assange: “il Giornalismo non è un crimine” ma lui rischia l’estradizione negli Usa con una condanna fino a 175 anni!

Mercoledì 20 aprile scorso, il “ Westminster Magistrates’ Court “ (tribunale di Londra) ha emesso l’ordine formale di estradizione per Julian Assange negli Stati Uniti. La decisione finale spetta adesso al Segretario di Stato britannico per gli Affari Interni, Priti Patel.

Gli avvocati di Assange hanno tempo fino al 18 maggio per tentare l’impossibile per salvarlo un’ultima volta…rischia la condanna a 175 anni di carcere negli Stati Uniti senza mai più potere vedere la sua famiglia o i suoi avvocati; sarà per così dire “sepolto vivo”.

Julian Assange, giornalista investigativo australiano e fondatore di Wikileaks, è attualmente detenuto in una cella del carcere di massima sicurezza: la “Belmarsh Prison” di Londra.

La sua colpa?…avere pubblicato centinaia di migliaia di documenti segreti portando alla luce massacri di civili, torture, scandali perpetrati dalle più alte istituzioni americane e non solo (ad esempio in Afghanistan, in Iraq…)

Cresce la mobilitazione internazionale a favore di Assange: intellettuali, avvocati, medici, cittadini del mondo, organizzazioni per la difesa dei diritti umani e varie associazioni (amnesty international, reporters senza frontiere, Iadl, Free press…).

Il relatore Onu Nils Melzer e oltre 60 medici hanno denunciato le attuali condizioni di reclusione e torture psicologiche subite da Assange.

Stella Morris, la moglie di Julian, ha anche sottolineato in passato cheLa situazione personale (di suo marito) si è aggravata quando è stato arrestato, poiché ha passato sette anni al chiuso in un piccolo appartamento. È in una prigione circondato da persone molto pericolose. Ha avuto un mini ictus ad ottobre e questo è ovviamente un segno del deterioramento della sua salute. Julian ha sofferto di una depressione clinica per tutta la sua vita e siamo molto preoccupati per lui”.

È importante che l’opinione pubblica si svegli…Assange avrebbe potuto decidere di girarsi dall’altra parte e di non divulgare le atrocità scoperte; certamente avrebbe avuto una vita tranquilla ma lontana dalla verità…è in gioco la vita di Julian Assange, un innocente che crede nella libertà di espressione, di stampa e nella democrazia…davanti ai poteri forti che lo vogliono distruggere molti elevano la voce per ricordare che “il Giornalismo non è un crimine”!!…anche Agnès Callamard, Segretaria generale di Amnesty International avverte:

L’estradizione di Assange avrebbe conseguenze devastanti per la libertà di stampa e per l’opinione pubblica, che ha il diritto di sapere cosa fanno i governi in suo nome. Diffondere notizie di pubblico interesse è una pietra angolare della libertà di stampa. Estradare Assange ed esporlo ad accuse di spionaggio per aver pubblicato informazioni riservate rappresenterebbe un pericoloso precedente e costringerebbe i giornalisti di ogni parte del mondo a guardarsi le spalle

Riguardo al rischio imminente di estradizione di J. Assange dichiara:Il Regno Unito è obbligato a non trasferire alcuna persona in un luogo in cui la sua vita o la sua salute sarebbero in pericolo. Il governo di Londra non deve venir meno a questa responsabilità. Gli Usa hanno palesemente dichiarato che cambieranno le condizioni di detenzione di Assange quando lo riterranno opportuno. Questa ammissione rischia fortemente di procurare ad Assange danni irreversibili al suo benessere fisico e psicologico.

Preghiamo per Assange, sua moglie Stella e i loro due figli in questi momenti difficili.