Preghiera e superstizione sono due antagoniste

Carissimi fratelli e sorelle, ci troviamo a vivere un tempo forte di preghiera, di digiuno ma soprattutto un tempo spirituale profondo per tutte le anime che hanno deciso di stare alla sequela di Cristo.

Nel Vangelo Gesù insegna ai suoi discepoli a pregare rivolgendosi al Padre con la preghiera potente e profonda del “Padre Nostro” la sola preghiera insegnata direttamente da Gesù ai discepoli; quei discepoli oggi siamo noi!

Ma quante volte, molte persone pregano con atteggiamento di superstizione? Quante volte ci si rivolge al Padre barattando favori o quasi veri e propri ricatti? Tutte quelle volte in cui si prega o si ricatta Dio dicendo “Se non guarisci mia madre, mio padre, se non mi ottieni il lavoro … io non prego più”. Bhe questa non è preghiera! Questa diventa superstizione!

Ed è superstizione anche accostare il Crocifisso al corno napoletano, all’aglio, al gufo ecc… chi crede veramente nella salvezza di Dio non ha bisogno di portare con sè talismani, gufi e corni … perchè nella Croce di Cristo c’è tutto: c’è la sofferenza ma c’è anche la salvezza eterna.

Ascoltando la catechesi di un sacerdote mi ha colpito un episodio che egli ha raccontato. Questo fa capire come a volte l’uomo (inteso come creatura di Dio) interpreta e considera la fede.

Un giorno in parrocchia entra una donna anziana e va subito a baciare la statua di San Michele Arcangelo ma non si sofferma a baciare solo l’arcangelo, bacia anche il diavolo che si trova schiacciato sotto la spada di San Michele. Il parroco a quel punto domanda alla donna perchè un tale gesto e la signora risponde senza esitazione che bisogna tenersi amici tutti anche il nemico, non si sa mai.

Quest’episodio lascia l’amaro in bocca perchè da un enorme conferma della mancanza di vera fede in molti cuori ma soprattutto dimostra come viene storpiata la fede in magia, la preghiera in formule e i segni cristiani in superstizione.

Impegnamoci allora a pregare veramente col cuore e a chiedere a Dio il dono della vera fede, non quella fatta da baratti, ricatti, preghiere e formule recitate con le labbra ma la vera fede pronta a fare la volontà di Dio sempre, anche quando costa e pregare veramente con il cuore, il corpo e l’anima rivolti a Dio.