Riflessione semplice sui falsi profeti e cos’è la vera letizia

Gesù rispose: «Guardate che nessuno vi inganni; molti verranno nel mio nome, dicendo: Io sono il Cristo, e trarranno molti in inganno». (Matteo 24,4-5)

Purtroppo viviamo in un mondo sempre più polarizzato dove le fake news sono all’ordine del giorno, le informazioni circolano a una velocità crescente e spesso non si prende il tempo di fare verifiche o semplicemente fermarsi un attimo a pensare o pregare.

Anche nel mondo religioso il cristiano dovrebbe essere attento a non mettersi al servizio della non verità per mancanza di spirito critico e soprattutto non essere a caccia di miracoli seguendo a tutti i costi il cosiddetto “veggente” di turno. Un tale atteggiamento sarebbe a discapito di tutta la Chiesa e di eventuali vere testimonianze mistiche.  Lo Spirito Santo agisce ovviamente ancora oggi, ci possono anche essere miracoli…ma la transustanziazione in cui Cristo si da a noi, non ne è forse il primo in assoluto? Ricordiamoci che il nostro Redentore morì in croce e risorse per la nostra salvezza.

Bussa ogni giorno al nostro cuore e possiamo vedere il suo volto in ognuno dei nostri fratelli. La fede è un cammino di conversione che dura tutta la vita, è il maturare della nostra relazione personale con Dio giorno dopo giorno in un cuore a cuore. Se uno di noi si smarrisse sulla strada e si chiedesse quale sia la retta via, magari si ricorderebbe “quale è la vera letizia”, come insegnato da San Francesco di Assisi:

«Lo stesso [fra Leonardo] riferì che un giorno il beato Francesco, presso Santa Maria [degli Angeli], chiamò frate Leone e gli disse: “Frate Leone, scrivi”. Questi rispose: “Eccomi, sono pronto”. “Scrivi – disse – quale è la vera letizia”. “Viene un messo e dice che tutti i maestri di Parigi sono entrati nell’Ordine, scrivi: non è vera letizia. Cosi pure che sono entrati nell’Ordine tutti i prelati d’Oltr’Alpe, arcivescovi e vescovi, non solo, ma perfino il Re di Francia e il Re d’lnghilterra; scrivi: non è vera letizia. E se ti giunge ancora notizia che i miei frati sono andati tra gli infedeli e li hanno convertiti tutti alla fede, oppure che io ho ricevuto da Dio tanta grazia da sanar gli infermi e da fare molti miracoli; ebbene io ti dico: in tutte queste cose non è la vera letizia”. “Ma quale è la vera letizia?”. “Ecco, io torno da Perugia e, a notte profonda, giungo qui, ed è un inverno fangoso e così rigido che, alI’estremità della tonaca, si formano dei ghiacciuoli d’acqua congelata, che mi percuotono continuamente le gambe fino a far uscire il sangue da siffatte ferite. E io tutto nel fango, nel freddo e nel ghiaccio, giungo alla porta e, dopo aver a lungo picchiato e chiamato, viene un frate e chiede: “Chi è?”. Io rispondo: “Frate Francesco”. E quegli dice: “Vattene, non è ora decente questa, di andare in giro, non entrerai”. E poiché io insisto ancora, l’altro risponde: “Vattene, tu sei un semplice ed un idiota, qui non ci puoi venire ormai; noi siamo tanti e tali che non abbiamo bisogno di te”. E io sempre resto davanti alla porta e dico: “Per amor di Dio, accoglietemi per questa notte”. E quegli risponde: “Non lo farò. Vattene al luogo dei Crociferi e chiedi là”. Ebbene, se io avrò avuto pazienza e non mi sarò conturbato, io ti dico che qui è la vera letizia e qui è la vera virtù e la salvezza dell’anima».